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Appunti su Heard Island 1997

DXing & Contesting

Appunti su Heard Island '97
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Mentre scrivo queste note la più grande spedizione DX mai effettuata ha da poco terminato e domani, lunedì 27 gennaio 1997, il gruppo attivo come VK0IR comincerà a smontare le antenne, i tralicci e le tende imbarcando tutto il materiale usato durante due settimane di attività, poi la Marion Dufresne farà rotta verso nord-ovest per il lungo viaggio di ritorno. Così il nominativo VK0IR terminerà la sua vita breve ma intensa, restando solo un ricordo splendido per quelli che ne hanno fatto parte e una entusiasmante esperienza per chi ha fatto QSO con loro.
E’ stata una spedizione grandiosa sotto tutti gli aspetti, prima di tutto come numero dei QSO, avendo stabilito un nuovo record che difficilmente si potrà superare.
Nella tabella seguente possiamo confrontare le maggiori operazioni degli ultimi anni, tenendo però presente che non tutti i paesi sono uguali: in Albania gli operatori furono alloggiati nel più grande albergo di Tirana e non essendo distratti dalle banali incombenze del vitto e dell’alloggio riuscirono a fare quasi settantamila QSO. Da Heard Island un record come quello che vedete sotto ha tutto un altro valore, considerate le difficoltà delle operazioni nel clima poco accogliente dell’estate antartica.

VK0IR Heard Island Jan 1997 80.673 QSO's
4J1FS M-V Island May 1992 74.495 QSO’s
ZA1A Albania Oct 1991 69.500 QSO’s
3Y0PI Peter 1. Is Feb 1994 60.000 QSO’s
AH3C/KH5J Jarvis Apr 1990 55.000 QSO’s
AH1A Howland Jan 1994 52.000 QSO’s
FO0CI Clipperton Mar 1992 50.100 QSO’s
XY0RR Near Burma Aug 1991 50.000 QSO’s
3Y5X Bouvet Jan 1990 49.000 QSO’s
XF4L Revilla Gigedo Apr 1989 47.943 QSO’s
3D2AM Conway Reef May 1990 45.000 QSO’s
1S1DX Spratly Is. May 1990 43.265 QSO’s
4J1FS M-V Island May 1990 42.000 QSO’s
VK9MM Mellish Reef Nov 1993 40.000 QSO’s
1S0XV Spratly Is. Apr 1990 40.000 QSO’s

Gli operatori hanno affrontato difficoltà enormi in questa spedizione che in realtà era prevista per l’anno scorso, poi rinviata a causa della disonestà dell’armatore della nave che doveva portare gli operatori all’isola. Questi l’aveva offerta a nolo malgrado non avesse le caratteristiche richieste per affrontare il viaggio in sicurezza, incassando però un anticipo di centomila dollari che ancora non sono stati recuperati.
Oltre a questa ci sono state le difficoltà consuete di un viaggio nei mari antartici, come sapete il clima non è lo stesso di Cesenatico, poi per sbarcare tutto il materiale ci sono voluti cinquanta viaggi con l’elicottero; due giorni per montare accampamento, antenne, generatori ecc. ecc., poi ogni tanto veniva giù la verticale degli 80 metri.
Per poter trasmettere sia in CW che in SSB sulla stessa banda senza disturbi sono stati montati due campi separati da circa settecento metri di distanza, il sistema ha funzionato perfettamente a parte che qualche DX’er ha avuto dei dubbi ascoltando due stazioni VK0IR sulla stessa banda....
L’attività è stata pianificata in maniera scientifica: prima di partire la propagazione da Heard verso i vari continenti è stata attentamente studiata e una delle prime cose fatte all’arrivo è stata l’installazione di un beacon. Su tutti i BBS in packet e su Internet si potevano trovare delle precise tabelle con orari e frequenze dell’attività verso Europa, Giappone, East e West Coast. In questo modo gli operatori hanno potuto concentrare i loro sforzi verso il bersaglio che dava le migliori possibilità ora per ora, sicché il record di QSO non è stato fatto solo perché Heard mancava a quasi tutti i DX’er ma soprattutto a causa dell’organizzazione estremamente precisa degli operatori, delle stazioni “pilota” e di tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita della spedizione.

Fateci caso: quante volte avete saputo che c’è attività da un country raro e pur ascoltando su e giù per le bande, chiedendo in giro e restando connessi al cluster non siete riusciti a trovare ciò che vi interessava? Questa volta non è stato così: bastava accendere la radio praticamente a qualsiasi ora del giorno e VK0IR era lì a fare pile-up, spesso in due o tre bande contemporaneamente e con degli ottimi segnali. Gli americani della West Coast, che sono i più distanti dall’isola, sono riusciti anch’essi a lavorarla almeno in un paio di bande; noi dall’Europa ci siamo divertiti in quasi tutte le bande esclusi i 10 metri, e c’è stato un giapponese che li ha collegati in tutte le bande dai 10 ai 160 (satellite compreso) in fonia e CW, oltre a un QSO in 20 metri RTTY. Mancava solo una telefonata....
Il lavoro svolto dai “piloti” è stato molto utile: in Europa ON4UN s’è preso la briga di emettere giornalmente almeno un paio di bollettini sullo stato dell’attività, fra l’altro facilitando molto il compito di quelli che facevano una “caccia” mirata nelle bande basse. In effetti aiuta molto sapere che la tal sera chiameranno USA only e la volta dopo si dedicheranno all’Europa, almeno per chi non può trascurare la famiglia due settimane di fila! Ma l’iniziativa migliore in assoluto è stata quella del controllo dei log via Internet, che ha permesso di evitare evitare moltissimi QSO doppi e ha dato la sicurezza di essere stato collegato a chi aveva fatto fatica ad ascoltare la conferma. Sull’isola ognuna delle sei stazioni aveva un computer e ogni giorno veniva prelevato il file di log, unito agli altri, compattato e spedito al PACSAT da Arie, PA3DUU con un link a 9600 baud full duplex che andava 4 volte più veloce del suo corrispondente sistema commerciale via Inmarsat. Durante il passaggio sopra l’Europa il file era raccolto e inviato a ON4UN che lo controllava e lo faceva pervenire a VE7TCP il quale a sua volta lo inseriva nel server. A questo punto con un messaggio via Email o un’interrogazione via Internet era possibile conoscere lo stato del collegamento, e la risposta poteva essere messa sul cluster a disposizione degli interessati. Quando tutto funzionava correttamente la sera dopocena si poteva già controllare il log fatto fino alle sei del mattino dello stesso giorno!
Sull’isola erano attive cinque stazioni contemporaneamente nell’arco delle 24 ore, tutte fornite di lineare, più una senza. I nostri eroi si avvicendavano secondo turni di tre ore nei quali veniva affrontato uno specifico obiettivo (banda, continente da lavorare, speciali aperture da tenere sott’occhio ecc.) che era assegnato a ogni operatore a seconda della sua esperienza e tenendo conto delle previsioni di propagazione, dei risultati dei giorni precedenti, delle osservazioni dei “piloti” ecc.
Negli ultimi giorni della spedizione si è cercato anche di accontentare quelli che, non avendo il secondo VFO, erano impossibilitati ad operare in split; poi i novizi che possono usare solo parzialmente le bande e anche le stazioni QRP o scarsamente attrezzate, che gli americani chiamano “little pistol”. Certi gruppi di stazioni QRP hanno avuto appuntamenti in orari di sicura propagazione con l’operatore di VK0IR che chiamava solo loro, e gli americani del midlle West hanno avuto un occhio di riguardo a causa della posizione difficile per Heard Island (sia via corta che via lunga nella call-area 5 hanno grosse difficoltà ad ascoltare quella zona).
Chi ha tenuto controllato il cluster in quelle due settimane avrà visto un’enormità di spot di cui alcuni davvero curiosi. Alcuni americani burloni scrivevano: “Lavorato con 5 watt in un attaccapanni”, altri “Sentito con l’antenna sepolta”... ma a parte le trovate umoristiche per molti è stata una vera sorpresa ascoltare con dei segnali così forti un’isola tanto remota e difficile. Io stesso ho fatto un balzo sulla sedia quando ho sentito in mezzo al QRM il mio nominativo e il 599 in 160 metri, con quel QSB “lento” tipico delle bande basse; e potete immaginare la soddisfazione quando ho interrogato il server di VE7TCP vedendo che il QSO era nel log.
Una unica nota stonata in mezzo alla festa: prima della spedizione diversi americani manifestavano preoccupazione nel considerare che, osservando la carta azimutale, l’Europa veniva a trovarsi giusto in mezzo fra Heard e gli USA.

In Europa (se il Governo regge....) ci siamo noi italiani, notoriamente considerati dei grossi confusionari, se non peggio. Una volta iniziata l’attività si è visto però che anche gli americani hanno avuto dei grossi problemi di QRM intenzionale dalle loro parti, e tranne alcuni momenti difficili una sera in 40 metri, da noi non è andata male come si temeva. Ci sono stati però moltissimi DX’er della domenica che, pur non disturbando con malizia, facevano gli accordi sulla frequenza di VK0IR e naturalmente lo chiamavano anche isoonda malgrado ripetuti inviti a farlo in split.
Alcuni semplicemente sbagliavano VFO, è un errore che capita a tutti prima o poi, anche il sottoscritto non è esente; ma dopo la prima chiamata se uno non è stupido se ne accorge. Al massimo dopo che gli hanno detto “UP” un paio di volte, ma per alcuni non c’è stato niente da fare. Un I0 di cui non riferisco il suffisso ha chiamato per diversi minuti isoonda malgrado fosse stato calorosamente invitato a spostarsi, finché un altro europeo non ci ha teso una mano pietosa imitando la voce dell’operatore di VK0IR e gli ha passato un “59” luccicante quanto fasullo.
Adesso capisco l’origine di tanti “NOT IN LOG”.....
Ma a parte gli scherzi viene da pensare quanto siano scarse le capacità operative di certi radioamatori, non solo novellini! Non ci vuole poi molto a ficcare in memoria una frequenza, spostarsi un po’ per accordare e richiamare la memoria. Chi ha una radio dell’Impero Romano può sempre scriversi la frequenza in un pezzo di carta, se proprio non ha altra possibilità, ma perbacco cosa ci vuole a fare gli accordi da un’altra parte?
Niente da fare, un sacco di gente evidentemente aveva terrore di non riuscire più a ritrovare la frequenza di Heard e come arrivava accordava sopra e buonanotte!
Alcuni particolarmente attenti e precisi capitavano lì e chiedevano “Chi è il DX?”, altri mettevano spot per domandare disperatamente dove fosse in quel momento la spedizione; c’è anche chi, sentendo un segnale molto forte, non ha fatto il QSO pensando che fosse uno dall’Europa che faceva il burlone.
A me spiace che una spedizione così interessante per decine di migliaia di radioamatori venga disturbata, sia pure in modo involontario, da gente che non sa come si accorda una radio. Possibile che siamo scesi così in basso? Comprarsi un apparato decente e un lineare di media potenza al giorno d’oggi costa parecchi milioni, eppure c’è chi ancora non capisce che bisogna fare gli accordi più velocemente possibile per non esaurire anzitempo le valvole, e soprattutto non sulla frequenza del DX!
Poi sapevano tutti che la spedizione durava due settimane: se anche si perdono cinque minuti in più per ascoltare non muore nessuno, via...
Ma a parte queste note dolenti le due settimane di VK0IR saranno ricordate con piacere da parecchi radioamatori. La ricerca, l’ascolto, le chiamate nel pile-up, il QSO messo a log con soddisfazione; e poi tutti i commenti a proposito di qualche fortunato che l’ha fatto in una banda difficile e viene invitato a pagare da bere, gli sfottò a chi non ci è riuscito, insomma tutto il contorno di un’attività appassionante come questa sono le cose per cui vale la pena di perdere qualche ora di sonno e fare la fatica di tirare su le antenne. Sapete una cosa? Nei loro e-mail gli americani più entusiasti terminavano con uno slogan breve e incisivo:
DX IS!


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