Cartello I4AWX - Programma - Candidati principali - Candidati sostenitori - Sindaci - Commenti/domande


Programma

Il programma del cartello I4AWX si articola in due grandi aree tematiche: una interna all'associazione e riguardante lo sviluppo associativo, l'altra riguardante i rapporti esterni dell'ARI e quindi l'immagine e la percezione che gli altri hanno di noi.

AREA ASSOCIATIVA

Prosecuzione ed ampliamento dei progetti che abbiamo iniziato a siluppare nei primi 18 mesi del mandato con particolare riguardo a quelli che hanno maggiormente dimostrato di attrarre consenso e suscitare l'interesse dei Soci:

  • il progetto LA RADIO NELLE SCUOLE e la sua possibile estensione all'estero, anche come veicolo di conoscenza del radiantismo italiano;
  • il progetto RETE ITALIA, anche nelle sue possibili implicazioni nei settori della Protezione Civile e della integrazione con servizi pianificati dalla Pubblica Amministrazione;
  • il progetto del MONTE GIOGO e la considerazione di un eventuale sviluppo di altri analoghi siti dismessi per telecomunicazioni a microonde, che possano anch'essi essere affidati all'ARI per fini di sviluppo, sperimentazione e proselitismo;
  • la promozione di manifestazioni e convegni che possano costituire momento di proselitismo e conferma della valenza dell'Associazione anche sul piano internazionale, come recentemente testimoniato dal campionato internazionale di telegrafia ad alta velocita' "HST" (Pordenone, 23-25 aprile 2008);
  • avvio di pubblicazioni (cartacee e/o online) nel campo radiantistico quali una nuova guida giuridica sulle normative attinenti il diritto di installazione delle antenne radioamatoriali;
  • impegno concreto per l'attribuzione di nuove bande e l'allargamento di quelle esistenti (40 e 160 metri in particolare)
  • promozione di una vetrina telematica di Ediradio per la vendita di pubblicazioni e prodotti di interesse radiantistico;
  • avvio di iniziative per un consolidamento dei rapporti associativi, quali ad esempio la promozione di una festa nazionale del radioamatore;
  • riorganizzazione dell'amministrazione interna ARI nell'ottica del buon andamento, trasparenza e ottimizzazione dei costi amministrativi;
  • sviluppo di applicazioni on-line utili ai Soci e/o alla gestione dell'Associazione, compreso l'effettivo impiego e miglioramento delle funzioni già avviate della "segreteria on-line" voluta dal Segretario Generale uscente I5PVA e realizzata da IV3EHH e IK1PMR;
  • costituzione di un nuovo settore dedicato allo sviluppo e alla promozione di attivita' didattiche e formative in ambito ARI;
  • attuazione di un nuovo Statuto ARI ampiamente condiviso e improntato a principi di maggiore rappresentivita', partecipazione e democrazia degli Associati;
  • istituzione di un laboratorio ARI per la sperimentazione e recensione tecnica di apparati radioamatoriali, antenne ed accessori, come proposto da Lidio Gentili, I0GEJ e gia' realizzato da altre associazioni straniere.

AREA RAPPORTI ESTERNI

  • istituzione di una figura stabile e di alto profilo professionale per il mantenimento di proficui rapporti con il Ministero delle Comunicazioni;
  • incentivazione dei rapporti tra l'ARI e le autonomie locali;
  • sviluppo dei rappporti con il mondo dell'associazionismo e del volontariato;
  • collaborazioni con altre associazioni e gruppi che perseguono fini sperimentali nel settore della scienza, delle telecomunicazioni e delle tecniche avanzate;
  • intensificazione dei rapporti con le associazioni radioamatoriali estere ai fini dello scambio di esperienze progettuali ed articoli per RadioRivista.
  • reale implementazione di un settore di "intruder watch" (rilevazione intrusioni e abusi in frequenza) sul modello di altre associazioni europee.
  • potenziamento del gruppo di lavoro EMC/RFI (compatibilità elettromagnetica) istituito dal CDN uscente su proposta di IW0HK e IK1PMR.

“CHE L'ARI SI OCCUPI DI RADIO !”

Occupandosi di Radio, e non di polemiche, la nostra Associazione e tutti i propri iscritti, hanno dimostrato nella prima parte del mandato consiliare, quello che si può fare, e che cosa sono capaci di fare i radioamatori italiani.
Questo quindi deve essere il “programma” del CDN: porre e mantenere le condizioni affinché le iniziative, pensate e volute dai Soci, possano trovare terreno fertile, collaborazione e risorse, perché è con esse che migliora il radiantismo italiano.

Basta che guardiamo quello che è successo nei primi 18 mesi di questo mandato consiliare.

Dopo decenni di stasi e di “calma piatta”, sono stati avviati a realizzazione progetti come -tra tutti gli altri- “La Radio nelle Scuole”, il Monte Giogo, la Rete WI-FI nazionale, una nuova ed innovativa rivista a diffusione telematica rivolta anche ai potenziali Soci (Supplemento Telematico Radiorivista), un nuovo sito web focalizzato sui dati ARI (oltre 60 database), la Segreteria on-line a sostegno della Segreteria Generale (progetto non ultimato ma dalle chiare potenzialita’), la distribuzione di ben 15.000 password individuali ai Soci (passo indispensabile per lo sviluppo di applicazioni e contenuti riservati o con accesso controllato), la riconsiderazione della difficile problematica di Casa ARI, l'ottenimento di un cospicuo 5 per mille dell’IRPEF per iniziative di impatto sociale, la creazione di un nuovo settore dedicato ai problemi RFI/EMC (radio interferenze), la promozione di manifestazioni radiantistiche, convegni ed incontri in tutte le parti d'Italia, sia a livello associativo che internazionale; la promozione di una nuova immagine del radiantismo italiano sulle riviste estere; l'avvio di una difficile ricostituzione dei rapporti col Ministero, per una Associazione -dobbiamo ricordarlo- che addirittura ad un certo punto pensò di “abolire” il Consigliere di nomina ministeriale.

Il merito di tutto questo è unicamente dei Soci attivi, cui è stata data la possibilità di fare e di esprimersi: non del Consiglio Direttivo, né del suo Presidente, cui -in questa visione associativa- spetta soltanto il compito di creare le condizioni opportune affinché questo sviluppo avvenga.

Tutti questi progetti, che -sottolineo- sono stati avviati in soli 18 mesi, semplicemente ridistribuendo le risorse disponibili in modo piu’ efficace e piu’ orientato a nuove attivita’ concrete e necessarie, ossia senza un centesimo di aumento delle quote sociali, rimaste invariate per ben quattro anni (e sappiamo tutti di quanto sia cresciuto nel frattempo il costo della vita!).

E difatti il consenso è stato tale che dopo decenni di continua perdita di iscritti, per la prima volta, a partire dal 2006 l'ARI ha “rovesciato il trend” e rincominciato ad acquisire soci (come riportato in dettaglio dal Segretario Generale I5PVA nel suo articolo su RadioRivista)

Questo è il segno evidente che i nuovi iscritti si formano e si riuniscono attorno alle progettualità, mentre i soci “evaporano come neve al sole” in una Associazione che dedica il proprio tempo alle polemiche o, peggio, a farsi causa in Tribunale, a loro dire “per il bene dell’Associazione”.

Per questo dobbiamo affermare:

“CHE L'ARI SI OCCUPI DI RADIO !”

essendo questa l'unica vera ricetta per il mantenimento e l'espansione del nostro Sodalizio.

Per realizzare questo obiettivo, i

PASSAGGI FONDAMENTALI

sono due:

La resistenza a questi cambiamenti (pensati per portare la nostra Associazione ad una nuova fase di sviluppo) è testimoniata dall'irragionevole blocco in cui l’ARI è stata gettata nella seconda parte del mandato, a fronte di motivazioni che ormai tutti conosciamo, e a seguito di Assemblee Generali nelle quali lo stesso Segretario Generale non ha potuto esporre i programmi e le problematiche associative.

Questo ci ha portato ad una ARI ferma ed immobile, che si occupa solo di polemiche, esattamente come era stato nei decenni precedenti.

Se a questo stato di cose paragoniamo i 18 mesi di entusiasmo e sviluppo che ci sono stati, tutti potranno vedere la differenza tra quello che “iniziava ad essere” e lo scoglio sul quale siamo stati costretti, per il momento, ad arenarci.

Ai Soci ora la scelta se riprendere la navigazione sul mare libero che guarda la Stella Polare del radiantismo, oppure restare nel pantano maleodorante delle polemiche, che non giova a nessuno, se non forse a coloro che radioamatori, fin dall'inizio non sono mai stati.

I4AWX, Luigi Belvederi

IL VECCHIO E IL NUOVO STATUTO: PROSPETTIVE DI CAMBIAMENTO

Lo Statuto che attualmente regola la nostra vita associativa ha oltre trent'anni, e riflette nella sua impostazione dei primi anni 70 un radiantismo che all'epoca era in netta ascesa, alimentato dalla facile reperibilità di apparati commerciali che per la prima volta allargava la schiera degli utenti anche a coloro che non erano mai stati in grado di provvedere in proprio alla costruzione degli apparati.
Erano anni nei quali l'ARI aveva toccato gli oltre 20.000 associati, con un picco poi destinato ad assottigliarsi man mano che mezzi più semplici e più “consumistici” per comunicare apparivano all'orizzonte, attraendo verso di essi tutti coloro che, in fondo, radioamatori veri e propri non erano mai stati.

Il radiantismo oggi è qualcosa di molto diverso, e rappresenta un fenomeno di nuovo in ascesa, ma per motivazioni diverse, e delle quali occorre tener conto.
Come più volte abbiamo osservato, a differenza di altre attività, il radiantismo oggi pone l'accento ed esalta le capacità del singolo nell'ambito dei ritrovati valori dell'associazionismo, dell'amicizia e della collaborazione, in un'epoca spesso invece occupata dalla massificazione dei consumi e dalla standardizzazione delle attività che ci vengono “vendute” (o forse dovremmo dire “propinate”) per occupare il nostro tempo libero.
Da qui la necessità, fin da subito individuata da questo mandato consiliare, di ammodernare il vigente Statuto, per offrire alla nostra Associazione uno strumento più moderno ed assolutamente più rappresentativo della base sociale, che rappresenta il perno ed il primo fondamento di qualunque sodalizio.

Il primo punto di riflessione è che l'attuale Statuto non è fondato sul principio della rappresentatività diretta dei soci.
Esso è fondato su di una forma mista di rappresentanza a maggioranza semplice, con il “correttivo” di una maggioranza su base regionale.
Pur nella sua funzionalità, cui ormai siamo abituati da oltre trent'anni, tale sistema non può rappresentare, nemmeno da un punto di vista concettuale, una fotografia reale degli orientamenti della base, soprattutto con riferimento all'espressione delle minoranze, prima “accantonate” da un voto di maggioranza, e poi “corrette” dalla doppia espressione di voto su base regionale.
Per questo -ed altri motivi discussi negli Editoriali di RR- fu insediata una Commissione per la revisione dello Statuto, che ha ora definito una prima bozza di Statuto -diffusa a tutti gli associati nel marzo 2008- che offre numerosi spunti di riflessione.

Il pilastro della proposta di nuovo Statuto è rappresentato dall'Assemblea Nazionale dei Delegati, i quali sarebbero eletti -e rappresenterebbero in modo diretto- tutti i Soci, in una percentuale (fissata dal Regolamento di Attuazione) che sarà orientativamente quella di un Delegato ogni 100 iscritti.
I Delegati verrebbero eletti su base regionale, e l'Assemblea così formata eleggerà ogni triennio il Consiglio Direttivo, i Sindaci ed il Presidente. In egual modo verrà eletto un Collegio dei Probiviri, organo del tutto autonomo, unicamente sottoposto all'osservanza delle leggi e dello Statuto, destinato ad amministrare la giustizia interna all'Associazione senza alcuna frammistione con l'organo esecutivo, e cioè il Consiglio Direttivo Nazionale.

Ai Comitati Regionali viene riservato l'importantissimo compito di rappresentare l'organizzazione territoriale delle Sezioni, con poteri organizzativi e di rappresentanza verso l'esterno nei confronti degli Enti e delle Pubbliche Amministrazioni che -come sappiamo- hanno assunto valenza sempre più a carattere locale e regionale.
Molte altre ed innovative previsioni (forse piu’ specifiche dei Regolamenti piuttosto che dello Statuto) sono state pensate soprattutto in tema di consultazione in forma telematica della base sociale, al fine di trarre pieno vantaggio, anche in futuro, delle nuove tecnologie che negli anni a venire saranno sempre più affinate come strumento indispensabile per una democrazia vera e diretta.
La proposta di Statuto si compone di soli 19 articoli (oltre alle norme finali e transitorie) e quindi è destinata a fissare solamente i “principi-cardine”, che verranno implementati con un particolareggiato Regolamento di Attuazione.

Nel Regolamento di Attuazione, in modo più flessibile e quindi più agile per il cambiamento, verranno inserite tutte le “variabili del sistema”, a partire da una procedura innovativa ed estremamente più semplice per l'acceso al Sodalizio ed il trasferimento dei Soci, del tutto rimessa alle autonomie locali.

Come ogni opera dell'Uomo, come ogni Legge, anche questa proposta di Statuto incontrerà favori e critiche, e come ogni cosa sarà migliorabile e perfettibile.
Per questo i lavori della Commissione sono destinati a continuare anche nel corso del prossimo mandato consiliare.
L'attuale proposta è stata però scritta in assoluta buona fede ed umiltà, con l'unico obiettivo di offrire uno strumento di reale e profonda democrazia a favore di tutti i Soci, nella speranza di realizzare il bene dell'Associazione, affinché essa possa crescere e prosperare, facendo proprie le cose buone del passato e tesoro delle esperienze compiute.
Per le motivazioni espresse nell'Editoriale di Aprile 2008, l'attuale proposta non è stata messa in votazione, ed i lavori della Commissione, come anzi detto, proseguiranno anche nel prossimo mandato consiliare, al fine di ottenere la necessaria condivisione per arrivare a dare a tutti i Soci la possibilità di esprimere consapevolmente la loro Sovranità attraverso l'esercizio del voto.

I4AWX, Luigi Belvederi