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Cari dxer
con questo caldo opprimente, ancora roba per rinfrescare il passato. Ormai con questa storia siamo da un po' negli anni 2000 e nel nuovo secolo si diradano le spedizioni solitarie e comincia l'avventura del sottoscritto con "la Cuadrilla di Tifariti" ovvero i DXfriends.
Voglio parlarvi di un paese che è stato al centro dell'attenzione dei media verso la metà degli anni 90 per una terribile e sanguinosa guerra, una delle più efferate e famigerate operazioni di pulizia etnica. Il nome Rwanda porta alla mente il terribile genocidio perpetrato dalle milizie Hutu nei confronti della minoranza Tutsi. Si parla oggi di quasi un milione di morti. Ma se vi documentate un po' scoprirete che alla fine la colpa è sempre più a nord e delle nazioni che per anni sono state potenze coloniali.
Quando noi andammo in Rwanda erano passati più di 10 anni dal genocidio e parlare di differenze razziali era proibito. Anche se al nostro occhio gli Hutu (più bassotti, più scuri,) erano ben riconoscibili dai Tutsi (longilinei, leggermente più chiari di pelle) non avevamo modo di notare qualsiasi divisione tra la popolazione.
La spedizione fu molto difficile perché a parte qualche piccola operazione da parte di tecnici o business-men poco interessati al dx, non vi erano state operazioni su vasta scala neanche la tempo dell'operazione umanitaria dell'ONU. Dunque ottenere la licenza non fu per niente facile, ma a noi piace così....
Se scorrete le foto alla fine troverete il file PDF del raccontino. Questa fu la prima e l'ultima spedizione in cui usammo in spedizione antenne dinamiche. Il peso, la complicazione dei fili di controllo ed il montaggio non sono adatti(a nostro parere) per una spedizione. Per chi dubita della nostra esperienza in questo campo, ricordo che fummo i primi, nel 2002 a Burma, con XY5T e XY3C ad usare in spedizione antenne della Steppir che allora stavano entrando sul mercato.
Spero la storiella vi distragga un po' , non ricordo se fu pubblicata su Radio Rivista....in inglese sicuramente su riviste straniere. Buona lettura
73 Brix
con questo caldo opprimente, ancora roba per rinfrescare il passato. Ormai con questa storia siamo da un po' negli anni 2000 e nel nuovo secolo si diradano le spedizioni solitarie e comincia l'avventura del sottoscritto con "la Cuadrilla di Tifariti" ovvero i DXfriends.
Voglio parlarvi di un paese che è stato al centro dell'attenzione dei media verso la metà degli anni 90 per una terribile e sanguinosa guerra, una delle più efferate e famigerate operazioni di pulizia etnica. Il nome Rwanda porta alla mente il terribile genocidio perpetrato dalle milizie Hutu nei confronti della minoranza Tutsi. Si parla oggi di quasi un milione di morti. Ma se vi documentate un po' scoprirete che alla fine la colpa è sempre più a nord e delle nazioni che per anni sono state potenze coloniali.
Quando noi andammo in Rwanda erano passati più di 10 anni dal genocidio e parlare di differenze razziali era proibito. Anche se al nostro occhio gli Hutu (più bassotti, più scuri,) erano ben riconoscibili dai Tutsi (longilinei, leggermente più chiari di pelle) non avevamo modo di notare qualsiasi divisione tra la popolazione.
La spedizione fu molto difficile perché a parte qualche piccola operazione da parte di tecnici o business-men poco interessati al dx, non vi erano state operazioni su vasta scala neanche la tempo dell'operazione umanitaria dell'ONU. Dunque ottenere la licenza non fu per niente facile, ma a noi piace così....
Se scorrete le foto alla fine troverete il file PDF del raccontino. Questa fu la prima e l'ultima spedizione in cui usammo in spedizione antenne dinamiche. Il peso, la complicazione dei fili di controllo ed il montaggio non sono adatti(a nostro parere) per una spedizione. Per chi dubita della nostra esperienza in questo campo, ricordo che fummo i primi, nel 2002 a Burma, con XY5T e XY3C ad usare in spedizione antenne della Steppir che allora stavano entrando sul mercato.
Spero la storiella vi distragga un po' , non ricordo se fu pubblicata su Radio Rivista....in inglese sicuramente su riviste straniere. Buona lettura
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