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L' RF-choke, questo sconosciuto

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  • L' RF-choke, questo sconosciuto

    Ciao lettori,
    l' RF-choke è una delle parti più neglette del lineare autocostruito. Di solito si arrangiano un po' di spire su un supporto qualsiasi e tanti saluti, salvo poi meravigliarsi quando cominciano i guai.
    Cominciamo col supporto: deve essere assolutamente di teflon, ceramica o vetronite, mai di nylon o altri materiali plastici perchè oltrepassando un certo livello di potenza si squaglia come un gelato al sole. Non sto ad approfondire il discorso delle perdite, della costante dielettrica e cose del genere, chi fosse interessato può farlo su Wikipedia, ma occorre tenere a mente che se usiamo materiali sbagliati la nostra RF viene in buona parte dissipata sotto forma di calore.
    Poi vediamo l' RF-choke vero e proprio: nel caso di un finale multibanda (tipicamente in HF), non si deve mai fare un avvolgimento unico, ma occorre frazionarlo in alcuni avvolgimenti separati, come in figura.


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Nome:   rf choke.jpg 
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ID: 100879


    la ragione è semplice: su 9 bande HF è altamente improbabile che l' avvolgimento non vada in risonanza in almeno una, e quando ciò accade questo comincia a scaldarsi e a fumare, la smaltatura del rame si carbonizza e un odore di strinato (bruciacchiato in bolognese) invade la casa.
    Per questo il frazionamento è indispensabile, poi si può anche costruire l' RF-choke in due sezioni, in modo da usare la prima nelle bande alte e tutte e due in 80 e 160 metri. Ovviamente occorre un commutatore delle bande in due sezioni molto ben isolate, ma in questo modo siamo ancora più sicuri di evitare le risonanza parassite.
    La prima parte dell' avvolgimento occorre spaziarla "larga" per evitare che la capacità fra una spira e l' altra mandi la RF a spasso per il circuito di alimentazione causando strani comportamenti (tipicamente relè che sfarfallano e protezioni che impazziscono) come nella figura:


    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   rfchoke2.jpg 
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ID: 100880


    qui si vede la prima sezione a sinistra e la seconda, perpendicolare, a destra che è cortocircuitata nelle bande alte.

    Tutto qui, e buon divertimento!

    Paolo I4EWH
    http://i4ewh.altervista.org

  • #2
    Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

    Ciao Paolo,

    complimenti per la bella spiegazione e dimostrazione del RF Choke per gli amplificatori scalda cielo....

    73

    Gian
    I7SWX

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    • #3
      Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

      Eilà Paul, ecco il motivo per cui mi passi sempre sopra tipo rullo compressore.... In effetti il choker dei lineari un tempo era facilissimo da realizzare, poi con le WARC e la top band la situazione si è complicata un po'.... La soluzione adottata da te sembra una delle migliori, almeno rispetto a quella del lineare della rep.Czeck con la doppia bobina e un condensatore che va a beccare la bobina di placca in un punto intermedio . Metto anche la foto curiosa di un lineare by Russia che adotta una curiosa bobina di placca 'salvaspazio' e un choker dove si vedono bene le prime spire in alto spaziate. lo stesso FL2100 di vecchia data, impiegava già una bobina su ceramica a spaziatura irregolare, che non ha mai dato problemi. lo stesso tipo di amplificatore costruito in Italia che impiegava un choker in plastica nera avvolto a spire serrate ha avuto qualche disavventura con bruciatura del filo e supporto in plastica piegato dal calore e bruciacchiato... Sbagliando si impara. Ciao Silvano i4zsq
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      I4ZSQ Silvano

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      • #4
        Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

        Carinissimo il lineare russo con la soluzione "salvaspazio", non avevo mai visto una cosa del genere. Però uno straccio di camino in teflon per quella povera GI7b potevano anche prevederlo!
        La soluzione della bobina in due parti con un condensatore da un centinaio di pF a metà e uno più grosso alla fine credo sia presa dall' Handbook, il condensatore intermedio di basso valore ha poco effetto in 80 e 160 ma lavora bene nelle bande alte, però visto che a Friedrichshafen trovai un doppio commutatore di banda bello grosso e ben isolato, ho pensato di seguire gli insegnamenti della scuola di Savignano sul Rubicone che parecchi qui conoscono...

        Ah, dimenticavo, se ti passo davanti è per la bravura. Con le lasagne, naturalmente...

        Paolo I4EWH
        http://i4ewh.altervista.org

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        • #5
          Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

          Ciao, molto interessante.
          Qualcuno di voi ha mai sperimentato questo tipo di choke ( http://www.kk5dr.com/chokes.htm ) ?
          Nel PA che finirò quando andrò in pensione vorrei sperimentare questo tipo di choke che mi incuriosice parecchio.

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          • #6
            Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

            Ciao Manuel, mi sono letto l'articolo e l'idea di alzare il valore dell'induttanza con un nucleo non dovrebbe essere poi tanto peregrina. Mi lascia perplesso l'impiego del filo isolato in teflon e anche il suggerimento di lasciare il choke esposto al flusso d'aria per evitare un possibile surriscaldamento..... Una casa come la Henry ( e anche altre..) mette il choke in posizione ove il flusso dell'aria non va a raffreddarlo, visto che le valvole hanno i camini e non mi risulta che surriscaldi ... Se mai quando passa da qui Paolo lo uso come termometro, naturalmente mentre il lineare è in funzione....
            File allegati
            I4ZSQ Silvano

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            • #7
              Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

              Con quello che costa mi sembra un po' uno spreco usare filo isolato in teflon, in ogni modo io non metterei il nucleo in ferrite, anzi per sospendere il choke al telaio uso una vite di ottone invece che di ferro. Comunque l' articolo è scritto molto bene, da notare che per ogni avvolgimento viene notata la frequenza di risonanza, in questo modo si sa esattamente dove mettere le mani in caso di problemi. Bel lavoro. Ci sentiamo nel contest questo week-end?

              Paolo I4EWH
              http://i4ewh.altervista.org

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              • #8
                Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

                Ciao, grazie per le vostre opinioni.
                In rete ho letto pareri contrastanti su questo tipo di realizzazione.
                Il filo isolato in teflon è uno spreco.
                Ho fatto un test strumentale su una cosa simile in modo MOLTO rudimentale, ed i risultati sembrano avallare l'articolo dell'autore.
                Il dubbio resta solo sull'aumento di temperatura della bacchetta, ma credo che si risolva utilizzando un tipo di ferrite "adeguato". Nella selezione di toroidi per costruire balun, choke e ammenicoli vari c'è spesso esasperazione sulla scelta del materiale ma quando si sceglie una bacchetta tutte queste sofisticazioni spariscono magicamente .
                Se avete pazienza una decina d'anni vi farò sapere il risultato sul PA finito.

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                • #9
                  Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

                  silvano,
                  la bobina piatta mi ha molto incuriosito....... ne sai di piu' ??
                  fabio
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                  • #10
                    Re: L' RF-choke, questo sconosciuto

                    No Fabio, non ne so di più, ma una bobina può essere sviluppata nella maniera classica e anche in quella configurazione 'piatta'. Non vi sono controindicazioni, che sappia io almeno... Nei circuiti stampati se ne incontrano spesso di forma circolare o quadrata, specie nelle frequenze più alte... La soluzione del russo è certamente studiata per ridurre l'ingombro, almeno per la parte riservata alle bande più alte... Ciao Silvano i4zsq
                    I4ZSQ Silvano

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