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normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

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  • #16
    Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

    Appunto, Enrico, il Codice delle Comunicazioni ci consente di installare le antenne ma nel rispetto delle norme esistenti. La sicurezza propria e del vicinato da eventuali scariche atmosferiche è altrettanto importante. Per questo è previsto che un tecnico competente si prenda la responsabilità di fare le dovute verifiche, ai sensi della vigente normativa tecnica di settore, e certifichi che la struttura è eventualmente autoprotetta.
    Che poi anche le norme di settore siano perfettibili e che un fulmine potrebbe comunque decidere di piombarti addosso mentre sei per strada attorniato da palazzi molto più alti di te, purtroppo anche questa probabilità, pur se molto bassa, non può essere esclusa
    73 de IK7JWY Art
    https://www.qrz.com/db/IK7JWY
    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it...rturo-lorenzo/

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    • #17
      Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

      Originariamente inviato da IK7JWY Visualizza il messaggio
      Appunto, Enrico, il Codice delle Comunicazioni ci consente di installare le antenne ma nel rispetto delle norme esistenti. La sicurezza propria e del vicinato da eventuali scariche atmosferiche è altrettanto importante. Per questo è previsto che un tecnico competente si prenda la responsabilità di fare le dovute verifiche, ai sensi della vigente normativa tecnica di settore, e certifichi che la struttura è eventualmente autoprotetta.
      Che poi anche le norme di settore siano perfettibili e che un fulmine potrebbe comunque decidere di piombarti addosso mentre sei per strada attorniato da palazzi molto più alti di te, purtroppo anche questa probabilità, pur se molto bassa, non può essere esclusa

      Si, Art, ma non torna.. per le norme elettriche, non viene chiesta una certificazione pur essendoci l'obbligo di rispettarle, per l'inquinamento elettromagnetico nemmeno, al limite si richiede di segnalare il proprio impianto all'Arpa, ma senza produrre certificazioni come accade invece per gli impianti radio commerciali, perchè per le fulminazioni si ?
      Mi si dirà per il rischio, ma anche quello della salute pubblica non è materia tanto leggera.. anzi, solo che si è visto che gli impianti radioamatoriali non producono inquinamento elettromagnetico e quindi gli si evita di produrre documentazione inutile, lo stesso a mio avviso si dovrebbe fare per il rischio fulminazione, visto che, come dici anche tu, nella stragrande maggioranza dei casi, l'installazione di un impianto d'antenne "medio" non cambia lo stato di rischio dell'edificio, all'assurdo può essere richiesto anche per una banale verticale o un palo di 2m con una collineare per le vhf da 70cm, da parte dell'amministratore.
      E poi come la mettiamo se sopra un traliccetto con direttiva per le HF, certificato, ci aggiungiamo 2m di mast ed un dipolo dei 40m ? Oppure una collineare v/uhf in cima ? Richiediamo la certificazione ?
      O un altro paletto di 2m, quindi più basso del prima, per installarci sopra un piccolo loop per l'rx ? L'amministratore richiede certificazione anche per quello ?

      Io credo che urgerebbero pronunciamenti da parte di qualche autorità su come gli OM si devono comportare, il rischio di limitare fino a quasi impedire l'attività radioamatoriale, di questo passo, ci sia tutto.
      DX ! What else !?

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      • #18
        Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

        Possiamo discutere fino a domani mattina, che io sappia lo status quo normativo è l'esistenza del D.M. n.37/2008 , che ha sostituito la legge n.46/90 (sicurezza degli impianti) e quella de
        " la nota datata 9-9-1994 della Direzione Centrale dell'allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, a firma dell'Ing. Avanzi, con cui si comunicava all'Associazione Radioamatori Italiani quanto segue:
        "Il medesimo Dicastero dell'Industria, con data del 7.5.1994, della quale si unisce copia, ha ritenuto che l'attività radioamatoriale possa considerarsi esente dalle previsioni della legge 46/90 restando però..."salva la necessità, di garantire una reale applicazione della norma CEI-81/1 (protezione di strutture contro i fulmini), qualora una installazione di antenna radioamatoriale possa, in relazione alle sue caratteristiche, alterare l'altezza virtuale di un edificio e quindi rendere necessaria una protezione di tutto l'edificio contro i fulmini". La suddetta nota venne pubblicata su Radio Rivista n.10 del 1994. "
        (testo preso da altra discussione su questo forum, recentemente recuperata con archive.org da altro spazio web)

        La suddetta nota si riferiva alla legge n.46/90, presumo sia valida ancora oggi in regime di D.M. 37/2008. E' vero che una nota ministeriale non è "legge", ma allora sarebbe pure peggio, perchp il D.M.37/2008, nè la 46/90, prevede esplicitamente esenzioni per impianti radioamatoriali (!).

        Quindi, finché non interverrà una modifica di legge, questa è la suonata. Sempre fatto salvo qualcosa che al momento disconosco e della cui conoscenza sarei grato a chi me la fornisse.
        73 de IK7JWY Art
        https://www.qrz.com/db/IK7JWY
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        • #19
          Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

          Leggendo sempre al volo e rispondendo altrettanto...

          Ho fatto qualche calcolo per dei radioamatori il cui condominio ha chiesto specificatamente ciò: la cosa non è del tutto prova di senso.

          La valutazione del "rischio di fulminazione" dovrebbe far parte della progettazione di un impianto elettrico quale può esser quello dei servizi condominiali.
          Quindi posto che l'impianto condominiale abbia "le carte in regola" la valutazione è stata fatta, sono state prese le eventuali misure necessarie e il rischio è comunque "accettabile".

          Arriva un OM che monta il suo bel palo (o traliccetto) sulla copertura dell'edificio, questo va a cambiare le carte in tavola e mi pare giusto che un amministratore chieda a chi ha "provocato" il cambiamento di dimostrare il perdurare delle condizioni preesistenti o comunque il non aggravio del rischio.
          Ci sono situazioni (es. condominio con centrale termica centralizzata oppure autorimessa o alto più di 24m.) dove la relazione di calcolo ex 81-1 fa parte della documentazione necessaria per l'ottenimento del certificato di prevenzione incendi. Quindi è un documneto abbastanza delicato.

          Resta la questione che dici tu, delle "modeste installazioni" (o dei dota) potrei andar a ricercare i dati per delle valutazioni che ho fatto: ti assicuro le variazioni sono davvero risibili.
          Se tu montassi un'antenna per le V-UHF, da tecnico, mi verrebbe da dirti ti scrivo una relazione dove dichiaro -che le variazioni sono impercettibili-, ma se non ho un calcolo precedente come posso sapere se sono impercettibili.

          Spendete qualcosa ed elemosinate una relazione tecnica....

          @CDB... e ce l'ho anch'io zeus si magari ci vuole poco, ma ci vuole un po' di più per sapere cosa stai scrivendo (e timbrando) HI
          Ultima modifica di iw5eij; 13-06-17, 14:40.
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          • #20
            Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

            Il fatto è che altrettanto può essere richiesto per il rischio sismico.. e poi per quello statico, ora se si progetta ed installa un traliccio di 30m lato 70 con plinto e relativa Scia etc, possono essere cose che tra metterle dentro il conto o meno, impattano poco sul costo finale, e conviene fare tutto in regola ossequiosamente, vuoi anche per l'impatto non indifferente del sistema sul resto delle persone, cose etc.

            Ma per un palo del ca.. di 5-6-7m su un tetto di un condominio di 50*70m, per metterci sopra una direttivuccia, una hexbeam di plastica o peggio ancora, una banale verticale HF, che in totale ti può costare meno di 1000€, tutto questo diventa poco sostenibile e d'altronde giustificabile, ecco che li scatta la forte, grossa, disincetivazione all'attività radioamatoriale.
            Questa dovrebbe essere la priorità di qualsiasi associazione di radioamatori che non fosse solo di facciata, ma qui andiamo OT.
            DX ! What else !?

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            • #21
              Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

              Considerazione.
              In ITALIA il Servizio di Radioamatore viene governato da una normativa che cita le ben note affermazioni a riguardo di questo punto.
              In ITALIA la Circolazione Stradale viene governata da una normativa che prescinde dal fatto che per qualcuno di noi sia maggiormente economico circolare contromano (ad esempio).
              In ITALIA non ci sono Leggi che vietano ai siti web di essere realizzati con errori (scusami iw5eij se mi permetto, ma www.iw5eij.it riporta Error 404).

              Pertanto, a mio avviso, in Italia:
              - i radiomatori sono tenuti ad osservare (poi ognuno...) la loro normativa,
              - gli automobilisti sono tenuti ad osservare (poi ognuno...) ...
              - redattori di siti web fan tecnicamente quel che vogliono.

              Quindi, a senso logico:
              - con sforzo individuale o TRAMITE ASSOCIAZIONE (come tutti, inquilini, locatori, ingegneri, ecc. ecc. fanno) si dovrebbe adempiere agli obblighi di Legge (leggasi dare soldini a iw5ei)o patirne le conseguenze (why not?)
              - nessuno, azienda o privato, e' invece tenuto per Legge a dar soldini a i4mfa perche' questi spieghi come non produrre, tramite i maledetti computer, danni alla societa'

              Questa e' la Legge:
              a. adempi,
              b. non adempi e nel caso ne subisci le conseguenze, oppure
              c. fai una marcia su Roma per cambiarla:
              io resto povero, ve lo dico prima, anche se moralmente sbagliato.

              Battute a parte, il fatto che OM come iw5eij siano fra coloro che possono ri$olvere il problema forse andrebbe proprio riportato in sede ARI; sognavo l'altra notte una ARI diversa, fatta di gruppi di lavoro di OM specializzati nelle varie branche (legislativo A, legislativo B, tecnico A, tecnico B, ecc. ecc.), che darebbe maggior $en$o logico alla quota a$$ociativa.

              Personalmente il mio feedback ad oggi di quanto ARI risponda a questo e' ZERO MENO, avendo inviato sei mesi fa una domanda, classificabile in simile contesto (intervento ARI a livello nazionale per il riconoscimento di edifici come sedi locali di ARI stessa, aka locali di sezione gratis) , che a tutt'oggi rimane senza risposta su RR.

              Rimane la opzione che ho citato in un mio precedente post (che si legge: vai "contromano" e paga la multa se e quando ti beccano, se proprio cosi' devi fare per risparmiare): non e' etico, ma...

              In alternativa, un elmer insegna come fare e noi seguiamo, senza spendere, i suoi insegnamenti: non si parla di certificazione, ma di calcoli, giusto?

              Se poi il condominio|Sindaco porta una certificazione (con differenti risultati) avanti a un giudice in sede legale, se poi uno ci dice a 14195MHz FIVE UP FIVE UP a valle di una nostra chiamata alla stazione DX, se poi noi non siam capaci di far le cose per bene (calcolo o $pesa che sia)... le Leggi dovrebbero servire per correggerci su questi errori.
              Marco, i4mfa w4mfa
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              • #22
                Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                Un chiarimento: nel calcolo di N'D (quindi con antenna installata) l'area di raccolta va aumentata con l'altezza dell'antenna anche se questa è una verticale? Mi spiego: supponiamo che l'edificio sia un parallelepipedo di 22x25 alto 15. Con l'antenna verticale di 8 metri devo considerare un edificio 22x25 alto 23? Non è esagerato?

                Grazie
                Andrea

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                • #23
                  Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                  Originariamente inviato da iz2lsc Visualizza il messaggio
                  Un chiarimento: nel calcolo di N'D (quindi con antenna installata) l'area di raccolta va aumentata con l'altezza dell'antenna anche se questa è una verticale? Mi spiego: supponiamo che l'edificio sia un parallelepipedo di 22x25 alto 15. Con l'antenna verticale di 8 metri devo considerare un edificio 22x25 alto 23? Non è esagerato?

                  Grazie
                  Andrea

                  Ciao Andrea,
                  se aumenti l'intera altezza dell'edificio calcoli il rischio per un volume che "contiene" al suo interno l'antenna ed otterrai un area di raccolta di dimensioni superiori alla realtà.

                  Introduci quindi nel calcolo un'approssimazione a favore della sicurezza: se non c'è rischio per un volume di h=edificio+antenna a maggior ragione non c'è rischio per il solo volume dell'antenna.

                  Io personalmente uso sempre questa strada laddove ho volumi con "sporgenze" quali possano esser quelle di un'antenna o relativo supporto.

                  Se i risultati sono "borderline" allora può esser il caso di affinare il calcolo modellando un volume "ad hoc".

                  Ricorda di inserire l'Ng (numero di fulmini a terra) corretto: le norme son cambiate, non è più per località ma per preciso punto sul terreno.
                  little pistol station op. Leo - stazione Yaesuita
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                  • #24
                    Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                    Ciao Leo,
                    si sono un po' border line, senza antenna ND 0.02, con antenna 0.044. Ma ho già abbondato considerando la pianta dell'edificio un rettangolo che contiene la vera forma che è a T. Volendo posso calcolare con esattezza l'area di raccolta.
                    Sai dove posso trovare gli Ng attuali? Io ho usato 4 come da vecchia normativa per la mia zona.
                    Se non è un problema possiamo sentirci anche in privato.
                    grazie 10000

                    Andrea

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                    • #25
                      Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                      Leggendo la normativa CEI EN 62305-4 viene spiegato come calcolare l'area di raccolta in caso di protrusione (antenna).
                      Incollo qua sotto quanto riporta. E' corretto quindi applicare questo calcolo che mi farebbe passare da un ND 0,02 a ND 0,03 (quindi più che accettabile e più moderato rispetto ad aumentare l'altezza dell'intero edificio) ???

                      Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                      • #26
                        Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                        Ferma un attimo...

                        Io ho introdotto il nuovo valore di Ng ma ho paura di non aver letto bene cosa hai fatto.

                        Se tu stai eseguendo il calcolo come illustrato nel post originario di Art JWY, ovvero col metodo semplificato della CEI 81-1, è giusto il numero di fulmini a terra/anno da te utilizzato (tabelle cei 81-3)

                        Ma...
                        c'è un ma, il metodo semplificato della 81-1 non è più utilizzabile in quanto quella norma è stata abrogata e sostituita dalla CEI EN62305.

                        Quindi, se fai il calcolo col "vecchio metodo" per tuo diletto allora usa i valori che hai introdotto (compreso l'altezza totale edificio+antenna) ma il risultato che ne ottieni è pura accademia.
                        Nel senso che se lo fai per tuo uso e consumo, ne puoi desumere che secondo le norme 81-1 (cioè ante 2014 se non erro) la tua antenna era protetta o meno dal rischio di fulminazione.

                        Se invece hai necessità di un documento da far valere in qualche contesto "ufficiale" è chiaro che la valutazione va eseguita con le norme vigenti e con i metodi in esse indicati.
                        Purtroppo non sono previste procedure semplificate (che eran comodissime) ma esistono software con i quali si possono eseguire le valutazioni in maniera relativamente semplice anche se ritengo non siano di immediato utilizzo da parte di chi sia estraneo all'argomento.

                        Ricapitolando:

                        -il metodo semplificato indicato nel post iniziale fa riferimento ad una norma (CEI 81-1) non più in vigore, si può utilizzare certo per valutazioni personali ma non ha alcun valore "ufficiale"

                        -la norma attuale (CEI EN 62305) prevede un sistema di calcolo differente e non è prevista una procedura di valutazioen semplificata, i risultati sono però utilizzabili in qualsiasi contesto ed hanno un valore legale


                        -----------------------

                        Addendum

                        Ritornando a mero titolo informativo alla densità di fulmini a terra/anno Ng.
                        Il valore di Ng è ottenuto tramite i sistemi di rilevazione fulmini del SIRF https://www.fulmini.it/
                        ed è ottenibile, dietro pagamento, fornendo le coordinate in formato WGS della località desiderata.
                        Qui https://servizi.ceinorme.it/prodis/index.jsp?lang=it potete vedere come funziona.
                        Io per lavoro utilizzo un altro sito ma mi pare che qui costasse una 20ina di euro a richiesta.

                        Mi piace scriverlo anche se "va da se"... non è che se la norma ed i clacoli realtivi dicono che il rischio di fulminazione è accettabile la tua antenna/casa non sarà mai fulminata (facendo tutti gli scongiuri del caso).

                        Per contro, se così risultasse, hai un documento che ove redatto correttamente e firmato da un tecnico abilitato, attesta che tu hai messo in opera tutte le misure necessarie a che il rischio di fulminazione sia ridotto al minimo ovvero hai valutato che questo è "accettabile" relativamente alle condizioni ambientali e alla destinazione d'uso dell'edificio in oggetto.
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                        • #27
                          Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                          Grazie per la precisazione Leo.
                          Se non erro il metodo di calcolo dell'area di raccolta non è cambiato tra la vecchia e nuova normativa. Quindi il discorso della "protrusione" dovrebbe essere valido per entrambe. Corretto?
                          Sto facendo 2 calcoli per me medesimo, per ora non mi serve nulla di ufficiale.
                          Grazie

                          Andrea

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                          • #28
                            Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                            Buonasera
                            Mi sono imbattuto in questo post e colgo l'occasione per chiedervi info.
                            Praticamente ho montato una antenna verticale Extreme sul terrazzo del condominio dopo aver notificato allo stesso che avrei provveduto ad istallare le antenne. Ora l'amministratore sollecitato dal solito condomino rompiscatole mi chiede:
                            • la certificazione dell'installatore che ha eseguito il lavoro della corretta installazione e che l'antenna sia realmente collegata all'impianto di terra,
                            • la verifica da parte di un tecnico abilitato che l'edificio risulti ancora autoprotetto (rispetto alle scariche atmosferiche) anche con quell'antenna.
                            Cosa dovrei rispondere e produrre all'amministratore per essere tranquillo affichè nessuno possa continuare a lamentarsi ?.Attendo vostre
                            IZ0MIY Marco
                            IZ0MIY Op. Marco

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                            • #29
                              Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                              Dato che ogni radioamatore sostiene un esame, se non vado errato la certificazione della corretta installazione non dovrebbe essere richiesta, oppure potrebbe essere sostituita da una autocertificazione. Per il resto ci vuole qualcuno più esperto.

                              Paolo I4EWH
                              http://i4ewh.altervista.org

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                              • #30
                                Re: normativa antenne radioamatoriali: PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

                                Originariamente inviato da iz0miy Visualizza il messaggio
                                Buonasera
                                [...] Ora l'amministratore sollecitato dal solito condomino rompiscatole mi chiede:
                                • la certificazione dell'installatore che ha eseguito il lavoro della corretta installazione e che l'antenna sia realmente collegata all'impianto di terra,
                                • la verifica da parte di un tecnico abilitato che l'edificio risulti ancora autoprotetto (rispetto alle scariche atmosferiche) anche con quell'antenna.
                                Cosa dovrei rispondere e produrre all'amministratore per essere tranquillo affichè nessuno possa continuare a lamentarsi ?.Attendo vostre
                                IZ0MIY Marco
                                Buon pomeriggio Marco,
                                per il primo punto "corretta installazione", penso si scappi male se non procurandosi una "certificazione" da qualche antennista abilitato ai sensi, se non ricordo male, art.1, lettera B) DM37/08.

                                Andrebbe però ricordato che nel 1994, ARI nazionale interrogo, per tramite il min.com., il Ministero dell'Industria sul fatto che le antenne radioamatoriali rientrassero o meno nel campo di applicazione dell'allora L.46/90.
                                La risposta (fax del 09/09/94 e nota del min. del maggio 94) riteneva le installazioni di antenne radioamatoriali esenti dall'applicazione della L.46/90 "salvo verificare la protezione contro le fulminazioni".
                                Ora dal 94 sono passati molti anni e la L.46/90 è stata abrogata e sostituita dal D.M. 37/08.
                                Personalmente riterrei la cosa applicabile per estensione, ma credo che sia più facile (anche se forse meno corretto) procurarsi una dichiarazione di un installatore.

                                Non saprei dirti se la cosa si possa autocertificare come è stato ipotizzato. Se si ritiene l'installazione ricadente nell'ambito di applicazione del 37/08 la dichiarazione deve esser a firma del responsabile tecnico dell'impresa installatrice. Se seguiamo l'allora parere del Ministero allora potrebbe esser certamente un'autocertificazione.


                                Riguardo al secondo punto, ovvero al rischio di fulminazione, posso risponderti con sicurezza.
                                E' necessario che tu faccia eseguire un calcolo di valutazione da un tecnico abilitato (ingegnere o perito industriale) secondo la normativa vigente, nella fattispecie la più volte citata in questo 3d, CEI EN62305.

                                Ritengo che presso la sezione ARI o altri OM locali tu possa trovare le persone in grado di aiutarti.

                                Se poi può esserti di qualche "consolazione" sappi che la medesima richiesta fu a suo tempo avanzata dall'amminsitratore ad un OM locale, fu risolto come sopra, ovvero producendo le carte "necessarie" (virgolette).


                                vy73 Leonardo


                                _
                                Ultima modifica di iw5eij; 06-12-18, 15:17.
                                little pistol station op. Leo - stazione Yaesuita
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