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L' "Oddio Monti" di Helghina, come da promessa :)

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  • #16
    Re: L' "Oddio Monti" di Helghina, come da promessa

    Originariamente inviato da i4zsq Visualizza il messaggio
    Poeticamente parlando credo di essere una frana,
    pur mettendoci tutta la buona volontà
    alla fine della riga la rima non ingrana.

    Per lodare della Helga tutte le qualità
    ci vorrebbe la vena di un poeta di gran fama,
    uno che come lei non s'arrende alle difficoltà.

    Cimentarsi con il DX come valligiana
    vuol dire avere grande caparbietà,
    l'orizzonte coperto dalla montagna
    sviluppa al meglio tutte le sue capacità.

    Con una scelta a dir poco spartana
    lei percorre la via della normalità,
    senza far ricorso a tanta 'vitamina'
    giocando tutto solo sulla sua abilità.

    Quella che ad altri pare una scelta strana
    in questo mondo farcito solo di vanità
    la fa brillare come una stella alpina,
    tanto preziosa nella sua semplicità.

    E sono certo che anche domani mattina
    ancor prima del risveglio della sua città
    sarà davanti alla radio come una bambina
    in cerca della sua felicità.Tanti auguri Ina.

    che dire...ubi maior minor cessat
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    • #17
      Re: L' "Oddio Monti" di Helghina, come da promessa

      Paolone....chapeaux !
      I.N.O.R.C. #325 - MARCONISTA #397 - A.R.M.I. #008 - C.T.I. #408 - G.R.T. #010 - N.A.Q.C.C. #3718 - S.K.C.C. #5827 - A.1.C. #1509 - "CW o zitti !"

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      • #18
        Re: L' "Oddio Monti" di Helghina, come da promessa


        ODE AL PRIMO QSO-DX

        O cartolina cartolina torna,
        io ti mandai a colui che non conferma,
        nutrivo sai tante speranze in petto
        quando ti scrissi, ancora giovinetto;
        fu prima ancor che io prendessi moglie
        e in cuore avevo ancora tante voglie.
        Travolto dal DX come un uragano
        ti scrissi con ancor tremante mano,
        testimonianza di una notte in bianco
        che mi vide più vincitor che stanco,
        dopo una notte chiuso in una stanza
        io, la mia radio e la speranza.
        Fu solo dopo aspra tenzone
        che ebbi infine l'illusione
        di aver piegato al mio voler la sorte
        giostrando con le vecchie onde corte.
        Rubando allo straniero l'attimo giusto
        premetti sul PTT con dito lesto
        strillai veloce il mio nominativo
        certo d'esser stato tempestivo.
        La risposta fu come una carezza
        investendomi infine della certezza.
        Passati son da allora molti anni
        portatori di gioie e di affanni,
        possiedo scatole piene di quesseelle
        alcune anche molto rare e belle,
        ma ancora aspetto solo quella
        testimone di una nottata bella
        quando la radio era ancora misteriosa
        come il sorriso di una fanciulla che riposa.
        E forse è proprio questa lunga attesa
        a far sì che ancor oggi non mi pesa
        stare tutta la notte chiuso nella stanza
        io, la mia radio e la speranza.
        File allegati
        I4ZSQ Silvano

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