RADIOAMATORI


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L'operatore DX

DXing & Contesting

Il buono, il brutto, il cattivo.... operatore.
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Scene come quella disegnata sopra (tratta da QST) ne accadono spesso, sia in Italia che all' estero. Purtroppo non é solo colpa dell' operatore cattivo, ma di chi gli sta vicino, perché nessuno si è mai preso la briga di insegnargli ad usare correttamente la radio. Vogliamo esaminare quali sono gli errori tipici dei radioamatori inesperti e cercare di aiutarli a non commetterli più?
Il caso più frequente è il CQ improvviso. Voi state ascoltando una stazione che arriva piano piano, avete la cuffia in testa e gli occhi chiusi per la concentrazione, cercate di capire quando è il momento di chiamarla perché vi interessa, quando sulla stessa frequenza salta fuori un segnalone a fondo scala e una voce stentorea che attacca "CQ CQ CQ dal norditalia chiama la stazione ..." per 10 minuti buoni. Quando il chiamante si degna di mollare il PTT il vostro segnalino é bell'e sparito e vi viene voglia di elencare minuziosamente tutte le parolacce che conoscete, anche se il galateo lo vieta.
Morale: prima di occupare una frequenza, bisogna farci un po' di ascolto, ma soprattutto chiedere SEMPRE se è libera almeno due volte.
Un' altra situazione frequente é l' ignoranza dei band-plan, non avete idea di quanta gente si metta a fare chiacchiere sulle frequenze dedicate al DX, o alla SSTV, o a qualsiasi altra cosa che ne rimane interferita. Per evitare brutte figure é bene informarsi presso qualcuno già esperto, e fare molto ascolto.
Poi ci sono gli uomini veri, quelli che non devono chiedere. Sanno già tutto, che bisogno c'é di andare a domandare in giro? Così capita di sentire gente che inizia il QSO passando il P.O.Box, il nome, l' indirizzo e il codice fiscale... ma non i controlli.
Esistono anche quelli che chiedono troppo, come molti che si buttano sopra una stazione DX chiamando a piena gola, e dopo essere stati avvertiti più o meno gentilmente che la stazione lavora in split invece di spostarsi cominciano a chiedere chi é, dov'é che ascolta, qual'é il paese e tutte quelle cose che in un quarto d' ora di ascolto si capirebbero perfettamente.
Sempre da quella categoria di radioamatori si ascoltano cose fantastiche: una volta in un pile-up furibondo un italiano riuscì a passare strappando il suo bravo 59 e dopo pochi secondi eccolo saltar fuori in 2 metri a chiedere con uno che aveva fatto il QSO poco prima se gli ripeteva il manager della stazione DX. Poi chiese "Intanto che ci sei dimmi anche il nominativo di quello là". Invitato a specificare chi fosse "quello là" rispose: "Si, dai, insomma quello che abbiamo appena collegato" .
Poi ci sono i simpatici, che anche se non hanno molta esperienza di ascolto cercano di inventarsela ed escono con frasi tipo "Amicone, amicaccio, come stanno i tuoi gringhellini? Tutto roger, ti cordializzo". Allo stato attuale della tecnologia non é ancora possibile dare risposte pertinenti, sicché invito chi ascoltasse discorsi del genere alla QSY almeno finché il progresso non consenta lo spegnimento delle radio a distanza.
A parte gli scherzi, e per concludere la chiacchierata, invito ad una semplice riflessione coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fin qui: immaginate un appassionato di pesca, o un filatelico o che so, un numismatico che si comporti scorrettamente nell' ambito del suo hobby. Quante persone sarà in grado di disturbare, dieci, venti? Di più ancora, cinquanta? E ora immaginate un radioamatore che faccia la stessa cosa, a quanti può dar fastidio? Senza arrivare all' estremo come nel famoso caso Paglierani, possono essere benissimo centinaia le persone infa­stidite da uno solo sufficientemente stupido o cattivo. Per questo credo sia importante far capire bene l' importanza del rispetto delle regole, senza il quale la radio si romperebbe subito.


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