MFA dici che un'antenna è 12.5 mt dal suolo è a 12.5 mt dal suolo. Ma ciò è vero quando? sempre? ok per il far field, ma in una città come Milano ad esempio, come calcoliamo la "terra" reale vista dall'antenna, se siamo in una zona densamente urbanizzata di palazzi in cemento armato? mediamente con H pari o leggermente +/- pochi mt rispetto alla H delle ns. antenna? e se la ns antenna è molto piccola rispetto magari ad un lastrico solare molto ampio con soletta in CLS armato e molto probabilmente in equipotenzialità con il terreno?
Ptemessa: hai letto RR03/2021? La appendice sui campi em e le onde em nello specifico.
Sintetizzo, pronto ad ampliare a tua richiesta, e nel contempo correggo parte del tuo discorso.
Una antenna è... "un trasduttore da corrente a campo em", mettiamola semplice.
Visto che a questo punto "qualcosa che esiste" (elettroncino che si muove) si "trasforma" in "qualcosa che non esiste" (campo em, a differenza del campo coltivato), come realizzo un "modello" che mi spieghi cotesta "streganza"? Dipende! Se mi interessa sapere, che so, quanti elettroncini sono "distratti" da "realtà" (un bel filo di rame?) "tangibilmente accanto", lo chiamo Near Field e lo "enuncio" in un modo, ma se invece mi interessa sapere se e quanto il "campo" generato dall'elettroncino genererà prima o poi un movimento di elettroncini (corrente), allora lo chiamo Far Field e lo "enuncio e studio" in tutt'altro modo essendo tutt'altra cosa.
Questo (che sarebbe la indegna sintesi di tre settimane di Comunicazioni 1) per dirti che "ok per il far field" è una frase senza senso ok e basta, è ovvio che parliamo di Far Field, non farti distrarre dalla traduzione inglese del termine "far". Ad abundantiam, visto che parliamo di campo em (e onde em), lascia agli "elettricisti" il termine di - ed il concetto di - equipotenziale.
Fermo restando il tuo diritto di utilizzo improprio di termini, dettato dalla suggestività della parola, qualora posto fra virgolette, ad intendere che vuoi esprimere un concetto piuttosto che non dissertare esattamente sul termine, "ok"?
Ora, a che diavolo ci serve definire a che altezza, purchè distante da elementi "perturbanti" (*), si trova una antenna?
[(*) qualora l'antenna si trovi prossima ad "elementi perturbanti" l'antenna da considerare è quella "composta" dalla antenna + gli elemwnti perturbanti stessi, vero per un dipolo avente vicino e parallelo un conduttore come per un dipolo accanto ad un blocco di calcestruzzo armato]
Il campo em "si propaga" in tutte le direzioni e viene "facile" studiarlo se ne consideriamo separatamente le componenti nelle varie direzioni.
Dal punto di vista azimutale, a parte il puntare a ESE per un qso con me, ti interessa poco una simile analisi. Considerando le componenti zenitali il discorso cambia. Vediamolo.
Elevazione 5 gradi, sgrattugiata su un coppo a 30m con attenuazione (chiamiamola "knife-esge") di -0,3dB, lunga salita verso una ionosfera che scende verso "Terra" e che si raggiunge con una attenuazione di -120dB ed una angolazione tale da venir "riflessi" su un tubino di alluminio (antenna) in Russia, su cui "generiamo una corrente di elettroncini": qualcosa-nulla-qualcosa.
Elevazione 10 gradi (e perchè no, anche la -10 gradi) mentre stiam viaggiando verso la ionosfera ci ritroviamo accanto la componente -10 gradi e, siccome in fase, "l'unione fa la forza" e la riflessione ionosferica delle "due come fossero una" sulla testa, pardon antenna del Bielorusso avviene con maggior... impatto? Veemenza? Forza? Intensità di segnale!
Elevazione 90 gradi (e perchè no, -90) e colpiamo il Sole... ma a causa del fatto che siamo accompagnati da una componente (partita a -90) in opposizione di fase che ci "deprime", con forza, pardon intensità blanda. Da notare che tutto il discorso è "simmetrico" ovvero si applica identicamente alle componenti em (rumore del sole) che "piombano" da 90 gradi zenith sulla nostra antenna.
Come fanno le componenti -10 e -90 ad avere direzione 10 e 90?
Vengon riflesse dal "pianeta Terra"
Quando si sommano e quando si sottraggono?
Quando sono in fase od in opposizione di fase
Da cosa dipende questo ultimo fatto?
Dalla ALTEZZA DA TERRA DELLA ANTENNA.
Quindi sempre porre una antenna a multipli pari di lambda quaeti giammai dispari, se non vuoi incrementare la componente a 90 gtadi verso (e dal) il Sole (= la fonte del rumore).
E la componente a 0 gradi? Poveretta, fra erba, sassi, auto, casette e colline si è presa tante "sgrattugiate" (knife-edge) da -0,3dB da essere arrivata "diffratta" sulla ionosfera con ben -28dB da aggiungere alla attenuazione di tratta, riflessa anche lei ma financo in Iran, dove un amante del cw l'ha catturata con la sua antenna.
E Milano, coi suoi grattacieli? Ha creato attenuazioni alle componenti -5 gradi, così come la pietraia sulla Marmolada e tanti altri terreni su cui le componenti di una onda em si "riflettono" proveniendo dalla ionoafera e con la spernza di ritornarvi non troppo attenuate.
Questa la parte cruciale e poco valutata: pensate ai grattacieli di Milano quali ostacoli alla riflessione della componente -5 gradi con conseguente scarso beneficio suo alla componente vostra +5 gradi e non pensate ai maledetti grattacieli del Kuwait che altrettanto attenuano la vostra componente riflessa dalla ionosfera allorquando vi si presenta sopra, pronta ad esser riflessa nuovamente verso la ionosfera per compleyare il multihop verso VK.
De facto comunque tranquillizatevi, la riflessione dipende dalla "Terra" in quanto lo "stimolo" dwl campo em su uno "scarso filo di rame" necessita che quest'ultimo (come per le maree saltando dal modello energia a quello corpuscolare) abbia una "massa enorme", quindi altro che grattacieli.
Nel caso specifico di Milano poi la RAI negli anni 70 fece un bellissimo studio sull'impatto della città nella propagazione delle onde em, sintetizzando i risultati del quale possiamo affermare che "a Lodi Milano è già scomparsa".
Fino agli anni '60-70 la c.d. Fresnel Area era oggetto di Raccomandazioni ITU e studi, ma oggi i modwrni modelli di essa ci sicono che il suo impatto è dell'ordine dei -3dB a scendere (fonte: ITU), ben minore del rumore solare a 90gradi, dell'ordine dei 20dB (fonte: Neri+Miceli).
Ne consegue che, indipendentemente (*) dalle dimensioni della antenna, la altezza da Terra è... da terra e serve definirla per uno scopo.
La presenza di una casa, montagna, ecc è un "ostacolo" che aggiunge una calcolabile (knife edge) attenuazione alla componente zenitale (0, 2 gradi) e azimutale considerata.
(*) condiderare per semplicità il condensatore formato da antenna e casa a due metri sotto di essa: 1pF? Naaaaah!
Mele e pere. Altezza da terra e ostacoli. Prendiamoli SEPARATAMENTE e per quel che sono. E che valgono.
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