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Sono dentro al tunnel e mi diverto

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  • Sono dentro al tunnel e mi diverto

    Ciao lettori,
    ho cominciato a fare DX nel 1983, con un dipolino per i 10 metri e uno per i 40. Poi ho installato la tribanda della ERE (quella che costava meno) e una morgain 40-80 in cortile, piegata a L perchè non ci stava.
    Mi sono appassionato agli award, il primo fu il 5 bande Worked All Continents, una cosetta leggera per apprendisti, dopodichè cominciai a puntare al 5BDXCC che ora è desueto ma all' epoca prevedeva 100 paesi confermati in ognuna delle 5 bande classiche e non era del tutto banale.
    Verso metà degli anni '80 iniziò il sodalizio con altri tre allupati come il sottoscritto, trovammo una casetta in zona Alfonsine e nacque il Pharaon Contest Club. Ci serviva lo spazio per sperimentare 4 verticali in fase in 40 metri, i risultati furono ottimi e decidemmo di costruirle anche per gli 80.
    Poi vennero le monobande in 10, 15 e 20 seguite da altri esperimenti, accrocchi e pasticci che ci fecero consumare quantità incredibili di alluminio, rame e teflon. Le galline erano terrorizzate.
    Però il divertimento era maggiore della fatica e dello stress per la mancanza di sonno, così continuai a fare la caccia agli award più impegnativi, in un' epoca nella quale il cluster ancora non esisteva.
    Già, il maledetto cluster. Fino al 1995 era strettamente locale, al massimo ce n' era qualcuno nel nord Italia coi nodi connessi in UHF, e solo dopo un paio d' anni si sviluppò la rete mondiale con l' avvento di internet.
    Sono orgoglioso di poter dire che il 5BWAZ e il 5BWAS li ho messi insieme senza cluster. La caccia alle zone e agli stati USA l' ho fatta da solo e mi sono divertito come un matto.
    Poi cominciai ad interessarmi dei 160 metri, prima con un dipolo sfortunato che però mi permise di lavorare Heard Island nel 1997, poi con una verticale di 27 metri in seguito portati a 30 e una ragnatela di beverage le quali ci diedero parecchio da fare perchè avevamo poca o punta esperienza in questo settore.
    La caccia alle zone e agli stati americani in 160 fu un divertimento incredibile, dopo aver autocostruito scatole e scatolette (all' epoca la DX Engineering non esisteva) immaginate che soddisfazione tirarci fuori dei segnalini che pochi altri sentivano.
    Infine venne la Challenge, e qui cominciarono i problemi perchè prima in 160 eravamo quattro gatti, ci conoscevamo tutti ed eravamo appassionati, sapendo che mezzi aveva ognuno si potevano paragonare le prestazioni dei vari sistemi e studiare la propagazione, poi però all' improvviso saltò fuori gente mai vista che faceva i QSO e poi spariva. Qualcuno anche chiamando alla sperindio, cioè passando i rapporti e poi richiamando dopo 5 minuti, più volte, sperando di ritrovarsi in log.
    Come la ciliegina sulla torta sono arrivati gli SDR remoti, e si sono visti dei soggetti che dichiaravano di ascoltare tutto con antennine improbabili per dare fumo negli occhi. In poche parole quella che era una passione è scivolata nel ridicolo e nell' infantile, ma pazienza.
    Io mi diverto ugualmente a trappolare con le mie scatolette e a tirare fuori dei segnalini da oltretomba, e capisco bene quando qualcuno fa il furbo. Assieme ai miei soci ho sempre festeggiato quando uno di noi arrivava per esempio al giro di boa dei 3000 country, e non erano esclusi pettegolezzi su quelli che gareggiavano con le antenne in Nuova Zelanda. Importa poco, quello che conta secondo me è divertirsi e imparare qualcosa; e finora questo scopo l' ho sempre raggiunto. Sono dentro al tunnel, e ci resto con piacere!

    Paolo I4EWH
    http://i4ewh.altervista.org

  • #2
    Re: Sono dentro al tunnel e mi diverto


    E' una narrazione reale della genesi dei 160 metri un tempo Top Band ora tb.
    Mi associo anche io a rimanere nel tunnel a forare scatolette ed a sprecare toroidi.
    Spero che chi come te Paolo rimasti nel tunnel continui a pubblicare articoli per quella cerchia anche se ormai ristretta che preferisce miglioramenti e crescita radiantistica all'apparire nelle vette delle classifiche con ogni mezzo.
    73 Salvatore
    Originariamente inviato da i4ewh Visualizza il messaggio
    Ciao lettori,
    ho cominciato a fare DX nel 1983, con un dipolino per i 10 metri e uno per i 40. Poi ho installato la tribanda della ERE (quella che costava meno) e una morgain 40-80 in cortile, piegata a L perchè non ci stava.
    Mi sono appassionato agli award, il primo fu il 5 bande Worked All Continents, una cosetta leggera per apprendisti, dopodichè cominciai a puntare al 5BDXCC che ora è desueto ma all' epoca prevedeva 100 paesi confermati in ognuna delle 5 bande classiche e non era del tutto banale.
    Verso metà degli anni '80 iniziò il sodalizio con altri tre allupati come il sottoscritto, trovammo una casetta in zona Alfonsine e nacque il Pharaon Contest Club. Ci serviva lo spazio per sperimentare 4 verticali in fase in 40 metri, i risultati furono ottimi e decidemmo di costruirle anche per gli 80.
    Poi vennero le monobande in 10, 15 e 20 seguite da altri esperimenti, accrocchi e pasticci che ci fecero consumare quantità incredibili di alluminio, rame e teflon. Le galline erano terrorizzate.
    Però il divertimento era maggiore della fatica e dello stress per la mancanza di sonno, così continuai a fare la caccia agli award più impegnativi, in un' epoca nella quale il cluster ancora non esisteva.
    Già, il maledetto cluster. Fino al 1995 era strettamente locale, al massimo ce n' era qualcuno nel nord Italia coi nodi connessi in UHF, e solo dopo un paio d' anni si sviluppò la rete mondiale con l' avvento di internet.
    Sono orgoglioso di poter dire che il 5BWAZ e il 5BWAS li ho messi insieme senza cluster. La caccia alle zone e agli stati USA l' ho fatta da solo e mi sono divertito come un matto.
    Poi cominciai ad interessarmi dei 160 metri, prima con un dipolo sfortunato che però mi permise di lavorare Heard Island nel 1997, poi con una verticale di 27 metri in seguito portati a 30 e una ragnatela di beverage le quali ci diedero parecchio da fare perchè avevamo poca o punta esperienza in questo settore.
    La caccia alle zone e agli stati americani in 160 fu un divertimento incredibile, dopo aver autocostruito scatole e scatolette (all' epoca la DX Engineering non esisteva) immaginate che soddisfazione tirarci fuori dei segnalini che pochi altri sentivano.
    Infine venne la Challenge, e qui cominciarono i problemi perchè prima in 160 eravamo quattro gatti, ci conoscevamo tutti ed eravamo appassionati, sapendo che mezzi aveva ognuno si potevano paragonare le prestazioni dei vari sistemi e studiare la propagazione, poi però all' improvviso saltò fuori gente mai vista che faceva i QSO e poi spariva. Qualcuno anche chiamando alla sperindio, cioè passando i rapporti e poi richiamando dopo 5 minuti, più volte, sperando di ritrovarsi in log.
    Come la ciliegina sulla torta sono arrivati gli SDR remoti, e si sono visti dei soggetti che dichiaravano di ascoltare tutto con antennine improbabili per dare fumo negli occhi. In poche parole quella che era una passione è scivolata nel ridicolo e nell' infantile, ma pazienza.
    Io mi diverto ugualmente a trappolare con le mie scatolette e a tirare fuori dei segnalini da oltretomba, e capisco bene quando qualcuno fa il furbo. Assieme ai miei soci ho sempre festeggiato quando uno di noi arrivava per esempio al giro di boa dei 3000 country, e non erano esclusi pettegolezzi su quelli che gareggiavano con le antenne in Nuova Zelanda. Importa poco, quello che conta secondo me è divertirsi e imparare qualcosa; e finora questo scopo l' ho sempre raggiunto. Sono dentro al tunnel, e ci resto con piacere!

    Paolo I4EWH

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