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Vita associativa

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  • Vita associativa

    Ciao lettori,
    nel sito dell' ARI (area riservata Soci) è a disposizione il bilancio consuntivo del 2009 che, se approvato, sarà uno dei migliori degli ultimi anni essendo stato chiuso con un avanzo di quasi 94mila Euro.
    Non c'è bisogno di commentare, i numeri parlano da soli. Di solito non inserisco post sull' Associazione ma in questo caso mi sembra doveroso notare questo risultato. Spero di non essere sgradito ai lettori e allo staff di amministrazione, ma nel caso vi prego di scusarmi.

    Paolo I4EWH
    http://i4ewh.altervista.org

  • #2
    Re: Vita associativa

    Nel tuo messaggio non si ravvisa alcun motivo per cui esso dovrebbe essere sgradito allo staff di amministrazione del forum. L'admin è neutrale su qualsiasi argomento si tratti nel forum. L'unico aspetto eventualmente valutato è la rispondenza del messaggio al regolamento del forum.

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    • #3
      Re: Vita associativa

      Originariamente inviato da i4ewh Visualizza il messaggio
      Ciao lettori,
      nel sito dell' ARI (area riservata Soci) è a disposizione il bilancio consuntivo del 2009 che, se approvato, sarà uno dei migliori degli ultimi anni essendo stato chiuso con un avanzo di quasi 94mila Euro.
      Non c'è bisogno di commentare, i numeri parlano da soli. Di solito non inserisco post sull' Associazione ma in questo caso mi sembra doveroso notare questo risultato. Spero di non essere sgradito ai lettori e allo staff di amministrazione, ma nel caso vi prego di scusarmi.

      Paolo I4EWH
      E' invece una riflessione molto acuta su un'Associazione che, a mio giudizio, molte o troppe volte si è fatta forte del fatto che le prime 10 pagine di RadioRivista vengono saltate a piè pari per guardare la foto delle lucine (e ormai ahimè anche la diagonale in pollici...) dell'ultimo apparato di casa XYZ.

      Le dimissioni di Giancarlo, ad esempio, mi hanno lasciato molto perplesso. Abbiamo avuto uno scambio di mail in passato e mi è sembrata una persona molto old style, non si mette paura di un "bu!". Se se n'è andato si vede che si è reso conto veramente che troppe cose non vanno e ci vuole magari uno stomaco foderato di kryptonite.
      O magari, semplicemente, non si è riconosciuto nell'Associazione della quale è (era?) Presidente.

      L'ARI attualmente rappresenta gli interessi di chi e di cosa ? Non credo dei radioamatori: azioni legali come quelle che la ARRL fa in USA ( e con risultati..) qui ce le sogniamo. Ottima l'apertura a tutte le altre Associazioni del QSL bureau, un gran gesto, che mi ha fatto rivalutare l'immagine di un' ARI "open source", aperta a tutti, una vera Associazione, non un "pagami la quota perchè *solo io* detengo il monopolio del bureau". Così si vedrà veramente se i Soci ARI lo erano perchè credono nel "sodalizio", parola della quale tanti si riempiono la bocca, o perchè non hanno alternative al bureau.

      Ecco, un'ARI più presente a livello locale non farebbe male. Un'ARI che si preoccupasse che le proprie Sezioni distaccate osservino un minimo di aperture mensili, inseriscano programmi di formazione, rinnovino il proprio organico su basi temporali più frequenti, coinvolgendo anche le nuove leve in una vita associativa che non sia solo "Mi è arrivata la QSL di minami torishima" o "mi sono comprato il 7700" ma sia anche una vita associativa a livello politico, perchè no, chiamiamolo cosi. Tendere una mano alle istituzioni forse farebbe bene all'ARI, quando si tratterà poi di farsi restituire il favore.... visto le ristrettezze nelle quali versa il nostro amato Stato, l'istituzione di centri di ascolto volontari (ottima palestra per SWL aspiranti OM che magari sarebbero più motivati a tenere un certo comportamento in frequenza sapendo che c'è chi li ascolta...), dicevo, questi centri che diano una mano ufficializzandoli in qualche maniera al Min. PT, poi magari si tradurrebbe in una pronta collaborazione del suddetto Ministero quando un pirla con una PowerLine ci fa fuori tutte le HF da 0 a 50 MHz..

      Onestamente per me attualmente l'ARI è una cosa molto, molto astratta. Forse sarebbe meglio dire che allo stato attuale delle cose sto pagando un abbonamento per il servizio QSL bureau. Il manuale di pratica operativa è una lodevole iniziativa, ma avere una persona a fianco che ti spiega e ti fa vedere determinate cose non ha prezzo. E poi, onestamente, l'ARI dovrebbe anche avere il coraggio di prendere determinate posizioni verso soggetti che non si attengono alla morale dell'Associazione. Non sarà una revoca di licenza, ma almeno ci scrolliamo di dosso un po di quell'immagine che a livello radiantistico l'Italia è il paese dei balocchi...

      Molti su altri forum hanno scritto che "andrebbe rifatta da zero": secondo me no, non è cosi. Basterebbe farla tornare quella che era, un'Associazione di Radioamatori Italiani. Senza tutte le beghe editoriali, simbiosi metastatiche con le varie protezioni civili, e altre amenità. Bisogna adeguarsi ai tempi, oggi conta il real time e non le sentenze eterne.

      Ergo, se la mia Associazione è un Associazione dove, diciamo l' 80% delle domande e dei problemi che la mia attività di radioamatore incontrerà ha una risposta, allora sono felicissimo di farne parte.
      Se la mia Associazione è semplicemente un servizio di QSL bureau e ancora in 5 anni che ne faccio parte non ha mai organizzato un training HST, una contest university come Montichiari, una serie di eventi fieristici dove c'è di tutto, anche speak corner e servizi per chi magari vuole venire con la famiglia, una DX foundation "ufficiale" ARI, dove i nostri chiamati persino a BS7H raccontino a chi vuole ascoltarli come stanno realmente le cose... e soprattutto le cose suddette devo cercarmele da solo su internet , allora il mio 5 per mille lo do a Google e a un forum a caso che sicuramente mi rappresenta di più che non la mia Associazione/"sodalizio".

      "Patrocinare" è una cosa molto, molto diversa da "Organizzare".

      /polemic mode=off

      73,
      IZ0IEN
      Cris IZ0IEN
      http://www.technecom.it
      Founder of FOC - Frigo Operators Club
      Member of SOC #990 - Second Operator Class
      Orgoglioso cultore del CW a correzione d'errore.

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      • #4
        Re: Vita associativa

        Originariamente inviato da IZ0IEN Visualizza il messaggio
        le prime 10 pagine di RadioRivista vengono saltate a piè pari
        Peccato. La vita associativa secondo me è importante, non si possono prendere decisioni se non la si conosce.

        Le dimissioni di Giancarlo, ad esempio, mi hanno lasciato molto perplesso.
        Come puoi leggere su RR di giugno c'è stato un soggetto che ha sporto denuncia contro di lui e altri. Questa può essere una buona ragione per spingere alle dimissioni secondo me. In ogni modo ci sono persone alle quali intentare una causa non costa nulla, ora vedi tu se conviene votarle.

        L'ARI attualmente rappresenta gli interessi di chi e di cosa ? Non credo dei radioamatori: azioni legali come quelle che la ARRL fa in USA ( e con risultati..) qui ce le sogniamo.
        In USA la legge è uguale per tutti, un solo esempio: il reato di frode in bilancio è punito con 24 anni di carcere (e là se li fanno fino in fondo), in Italia è stato depenalizzato.

        Ottima l'apertura a tutte le altre Associazioni del QSL bureau, un gran gesto, che mi ha fatto rivalutare l'immagine di un' ARI "open source", aperta a tutti, una vera Associazione, non un "pagami la quota perchè *solo io* detengo il monopolio del bureau".
        Per ora questo provvedimento è limitato a un anno di prova, poi si arriverà a un assetto definitivo. Io non lo vedo completamente sbagliato, tuttavia c'è da considerare che esistono diverse Asociazioni che hanno approfittato di ogni occasione per lanciare fango sull' ARI in tutti i modi possibili (per esempio installando ponti e occupando le frequenze a dispetto del band-plan). Io non so se avrei concesso il servizio QSL a questi gentili signori, ma se l' ARI ha ritenuto di uniformarsi alla disposizione della IARU non posso criticarla.

        Ecco, un'ARI più presente a livello locale non farebbe male. Un'ARI che si preoccupasse che le proprie Sezioni distaccate osservino un minimo di aperture mensili, inseriscano programmi di formazione, rinnovino il proprio organico su basi temporali più frequenti
        Sono tutte cose bellissime, però da Milano non possono fare più che inviare raccomandazioni e consigli. A livello locale si fa il possibile e non sempre è sufficiente, ti consiglio di leggere su RR di giugno a pag 22 il verbale sulle difficoltà della regione Molise.

        coinvolgendo anche le nuove leve in una vita associativa che non sia solo "Mi è arrivata la QSL di minami torishima" o "mi sono comprato il 7700" ma sia anche una vita associativa a livello politico, perchè no, chiamiamolo cosi.
        Immagina di essere un Presidente di Sezione o di CR. Se sei una persona onesta hai piacere di vedere dei giovani che si interessano alla politica associativa e li incoraggi a proseguire, se sei disonesto cerchi di tenerli lontani dicendo "lascia perdere, tanto non ne capisci niente", cerchi di scoraggiarli, di anestetizzarli perchè non si sa mai, un domani potrebbero minacciare la tua poltrona.
        A questo punto la domanda è ovvia. Mi piacerebbe sapere cosa risponderebbero gli altri lettori.

        poi magari si tradurrebbe in una pronta collaborazione del suddetto Ministero quando un pirla con una PowerLine ci fa fuori tutte le HF da 0 a 50 MHz..
        Purtroppo non è possibile, i funzionari di un certo livello cambiano spesso, e comunque noi radioamatori non abbiamo nessunissima forza contrattuale.

        E poi, onestamente, l'ARI dovrebbe anche avere il coraggio di prendere determinate posizioni verso soggetti che non si attengono alla morale dell'Associazione.
        Su questo punto sono d' accordissimo però non ci sono soluzioni facilmente praticabili. Tu dirai che non ci vuole tanto a sbattere fuori qualcuno, ma non è così, l' art 26 (comma 3) dello Statuto stabilisce che l' esclusione di un socio per gravi motivi deve essere approvata dal CDN con almeno 7 voti favorevoli, inoltre l' art 12 (lett B) prevede il parere del competente Comitato Regionale, e si sa che in questa sede i Presidenti di Sezione difendono i loro soci come un' orsa difende i suoi cuccioli.

        Molti su altri forum hanno scritto che "andrebbe rifatta da zero"
        Secondo me sono tutti pareri interessati, non mi sento di dare nessun credito a questi utenti.

        Basterebbe farla tornare quella che era, un'Associazione di Radioamatori Italiani. Senza tutte le beghe editoriali, simbiosi metastatiche con le varie protezioni civili, e altre amenità.
        Le beghe editoriali possono terminare: non sussistono più le ragioni di carattere fiscale che avevano fatto nascere Ediradio, che ora si può tranquillamente chiudere.
        Quanto alla Protezione Civile il discorso diventa un po' complicato: in sostanza i soldi hanno scoperto la radio. Da qui sono cominciati i guai, se hai tempo da perdere puoi tirare fuori Radio Rivista di marzo 2008 dove a pag. 22 e 23 ci sono due comunicazioni del Collegio dei Sindaci. Leggile con calma, poi se lo ritieni vomita pure tranquillamente.

        Ergo, se la mia Associazione è un Associazione dove, diciamo l' 80% delle domande e dei problemi che la mia attività di radioamatore incontrerà ha una risposta, allora sono felicissimo di farne parte.
        E' quello che ho sempre sperato anch' io, e spero tuttora. Tanti anni fa dalle mie parti c' erano delle osterie e dei circoli politici o dopolavoristici, e in molti di questi, fra i ritratti di Garibaldi e Mazzini, si poteva leggere un cartello ingiallito che recitava: "I soci i ha tott da dè e gnìt da dmandè". In romagnolo significa pressappoco che i soci devono solo dare e nulla chiedere. Se fanno tutti così il circolo funziona.

        "Patrocinare" è una cosa molto, molto diversa da "Organizzare".
        Giustissimo. Ma l' Italia è un po' grande, per questo esistono le Sezioni e i CR, ai quali vengono delegati i compiti di questo genere; di solito le iniziative come queste partono dal basso e a volte nascono cose splendide, come per esempio la Contest University.

        L' ho fatta un po' troppo lunga ma in conclusione quello che importa sono i numeri, e finora sembrano essere favorevoli. Spero che si vada avanti ancora meglio e che i soci diano tutto quello che possono... e non parlo di soldi!

        Paolo I4EWH
        http://i4ewh.altervista.org

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