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Propagazione e partecipazione in calo?

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  • Propagazione e partecipazione in calo?

    Rileggendo gli interventi nel thread sul calo dell’attività solare e un post sul calo della partecipazione, mi viene da pensare che le due cose non hanno solo lati negativi, almeno per quella che è la mia visione, che è a metà strada fra quella di un profano (ancora capace di guardare il radiantismo dall'esterno), e di un principiante.

    Non vi tedierò raccontandovi come ho iniziato, della serie “fin da piccolo bla bla bla…” perché non è andata proprio così, e poi anche questa è un’altra storia e un altro thread.

    Il profano non sa cos'è la propagazione, il QRP, l'intrigo cerebrale del CW , i precursori sismici, i contest e le dxpeditions, la tecnica, e tutto l'aspetto sociale e umano di questa attività.
    Provate a mettervi nei suoi panni, cancellare tutto quello sapete, che fate tutti i giorni, o cui pensate anche mentre guidate o mentre lavorate (lo so che ci pensate anche di notte )
    Siete su un pianeta ormai piccolissimo, tutto cablato e connesso, dove la velocità e la densità di flusso dell'informazione vi fanno sembrare molto strani a chi ha un iPhone in tasca e di radiantismo non sa niente.
    - Ma come... siete ancora qui a cercare di parlarvi con una radio? Ah ah
    - No aspetta, ti spiego come funziona il pile up...
    - Eeeh?! Non solo cercate di parlarvi con le radio, ma ci si mette anche in fila e si sgomita per comunicare faticosamente con uno che ha speso un monte di soldi per andare su un'isola deserta con una radio e un tasto telegrafico e passa giorni e notti a smaltire la fila!

    Una volta la radio affascinava tutti o quasi, ora non basta più la voce lontana in banda tropicale che sveglia il nuovo ham.
    Alcuni dei nuovi potenziali radioamatori, non sanno neanche di esserlo.
    Guardate quanti risultati trovate su Google e Youtube digitando “pringles antenna” o “pmr yagi”.
    Mi sembrano più Ham loro di quelli che fanno “prova microfono nuovo” per dei quarti d’ora.

    La nostra attività preferita, che sia il contest o i satelliti, è quella che ci dà più soddisfazione, ma sono contento di vedere che la stragrande maggioranza, con grande ham-spirit, risponde con pazienza alle domande e all’entusiasmo di chi inizia e ancora deve scoprire quasi tutto.

    Mi sono iscritto in diversi forum ma di questo mi è piaciuto il “sottotitolo” : skill sharing.

    Per questo dopo lunga navigazione sono approdato qui.

    L’attività prevalente della community non è quella che io ora, per amore o per forza, prediligo.
    Abito in un buco da cloud warmers, mi piace camminare con una radio nello zaino, non ho spazio né budget, né tempo per uno shack. Qui si parla di più di CW (lo sto imparando su lcwo.net), contest, DXing, tecnica, ma ho visto che tanti, ma tanti, vengono a chiedere consigli o cercare risposte già date in passato.
    Ho in mente tante cose, che non so se chiamare progetti o pasticci, ma mi divertirò un mondo e chiederò qui come sperimentare.

    Quindi anche se vi viene da ridere, ridete ma continuate a condividere!

    Cala la propagazione e anche fosse,… pazienza, forse sentirò meno chiacchiere da osteria in 40 metri e leggerò più forum sui satelliti...

    Proprio oggi ho iniziato a smanettare con HRD Satellite Tracking... ma si può provare anche con una yagi in mano?

    E quando la MUF è più bassa, in due metri si arriva all’orizzonte ottico o un po’ più in là?
    http://en.wikipedia.org/wiki/Horizon...to_the_horizon

    Ma secondo voi… Se attaccassi a un pallone a elio un piccolo beacon autocostruito su 144.800 interfacciato per APRS con un vecchio Garmin Emap che a intervalli regolari… ah ah….

    La lista è lunga, comincia l’avventura! Grazie a tutti, 73 e Ciao ciaooooo

  • #2
    Re: Propagazione e partecipazione in calo?

    Ciao carissimo SWL-I0220FI , ho letto attentamente il tuo scritto cercando di scrollarmi di dosso i cinquanta anni di attività e con animo estremamente sereno. C'è molto di vero in quello che scrivi, tanta acqua è passata sotto ai ponti e molta radio frequenza sulle nostre teste, le cose sono cambiate in maniera impressionante in questo mezzo secolo e quello che all'inizio destava stupore e meraviglia, oggi rischia di far apparire il radioamatore come un nostalgico sopravissuto che si aggrappa a vecchie consolidate abitudini e sembra ignorare i progressi della tecnica in fatto di comunicazione globale. Per non parlare di quelli che si accaniscono a imparare la telegrafia, oramai dismessa da tutte le altre utenze, sostituita vantaggiosamente dalle trasmissioni digitali praticamente esenti da difetti. Chi si avvicina oggi al mondo dei radioamatori senza la spinta condizionante di un padre ( o un nonno...) OM, avvezzo fin da piccolo a usare un PC e a trafficare con iPhone, magari schierato su Facebook e che riesce anche a chattare con gli USA e l'Australia ad ogni ora del giorno e della notte, il mondo degli OM deve sembrare davvero un tuffo nel passato remoto. Non parliamo poi della raccolta delle QSL cartacee, oramai considerato un insulto alla natura ( quanti alberi abbattuti per fare la carta etc etc) o dello spreco di energia elettrica per produrre quei 500 Watt ( ma spesso sono molti di più...) indispensabili per permettere al radioamatore di stabilire il desiderato collegamento.... E tutto quel metallo piazzato sul tetto di casa, e quei campi elettromagnetici tanto insidiosi. Il tutto finalizzato a cosa...??? Con un risparmio del 90% si potrebbe invece acquistare quanto di meglio i costruttori di meraviglie digitali ci mettono a disposizione, comprese quelle fantastiche playstations che oggi riescono a confondere la fantasia con la realtà al punto che già si comincia a parlare di effetti collaterali simili all'uso di alcune droghe, ma allora ... a che pro intestardirsi nell'uso di una semplice radio, un attrezzo del secolo scorso che ancora dipende dai capricci della propagazione e che richiede un impegno economico non indifferente , la acquisizione di nozioni tecniche ( e pratiche) anche solo per arrivare ad avere la patente e la licenza necessaria per legittimare l'impiego di questi antidiluviani oggetti, che poi alla fin fine, permettono di scambiare messaggi verbali con persone sconosciute più o meno distanti, senza nemmeno il confort del full duplex del tipo telefonico, ovvero uno parla e l'altro ascolta.... Quelli più ( o meno...) evoluti, amano conversare con sistemi ancor più antichi ( la telegrafia...) o usando le cosidette tecniche digitali, quali la telescrivente ( anche se non più meccanica...) o più evolute come il Packet , il PSK, Olivia etc etc. E che dire di coloro che ancora amano esibirsi nei Contest, riversando in queste competizioni energie e risorse che potrebbero essere vantaggiosamente impiegate in altri campi ??? Basterà la scusa dello studio e della ricerca individuale finalizzata al miglioramento della conoscenza di ogni singolo individuo sulle leggi che governano il mondo delle comunicazioni a garantire la sopravvivenza della figura del radioamatore ? Oppure si arriverà insesorabilmente alla sua estinzione totale, per lasciare il posto ad una nuova generazione di individui che svilupperanno una grande abilità nell'impiego di tecniche sempre più facili e dal sicuro risultato di cui però ignorano totalmente la tecnologia, totalmente dipendenti da un sistema centrale che controllerà agevolmente la situazione, i profitti, le tendenze, le idee. Ai posteri l'ardua sentenza.... Io nel frattempo continuerò a cercare di comprendere come mai questo ciclo solare non rispetta i canoni considerati 'classici', tentando di sfruttare al meglio questa 'anomalia' che forse mi permetterà di avere qualche QSL colorata di qualche isola remota collegata su una frequenza insolita , magari usando quell'antico sistema chiamato 'telegrafia', con un apparato radio di cui conosco la tecnica di base e perfino qualcuna delle raffinatezze apportate dai costruttori moderni, ammalati di digitalizzazione ( più per convenienza che altro...) e con una antenna strettamente imparentata con una delle prime realizzazioni di quel G. Marconi che dopo un secolo ancora permette di scambiare messaggi con ogni parte del mondo.... basta conoscere un po' le leggi della fisica e della propagazione delle onde radio....
    Saluti e benvenuto Silvano i4zsq
    File allegati
    I4ZSQ Silvano

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    • #3
      Re: Propagazione e partecipazione in calo?

      Originariamente inviato da SWL-I0220FI Visualizza il messaggio
      Il profano non sa cos'è la propagazione
      Tranquillo, nessuno nasce "imparato". Ma chi è mosso dal desiderio di conoscere non tarda a diventare padrone della materia. Basta volere.

      Ho in mente tante cose, che non so se chiamare progetti o pasticci, ma mi divertirò un mondo e chiederò qui come sperimentare.
      Fai benissimo, poi quando avrai realizzato qualcosa di interessante gli altri ti chiederanno spiegazioni. Mia nonna diceva: è una ruota che gira.

      Cala la propagazione e anche fosse,… pazienza, forse sentirò meno chiacchiere da osteria in 40 metri e leggerò più forum sui satelliti...
      Non ci sperare, i chiacchieromani da Bar Sport sono sempre in agguato!

      Ma secondo voi… Se attaccassi a un pallone a elio un piccolo beacon autocostruito su 144.800 interfacciato per APRS con un vecchio Garmin Emap che a intervalli regolari… ah ah….
      Non sono sicurissimo ma penso che sia già stato fatto, inoltre so per certo che è stato lanciato in aria un transponder. Poi ho un amico che ha fissato una macchina fotografica a un aeromodello e s'è fatto la foto aerea della casa... praticamente un drone da ricognizione strategica. Una volta c' era l' SR-71 Blackbird.

      La lista è lunga, comincia l’avventura!
      Dacci sotto e portati a casa licenza e nominativo. Poi ovviamente si può pagare da bere ai vecchi che hanno 50 anni di esperienza con l' aradio (plurale: gli aradii)

      Paolo I4EWH
      http://i4ewh.altervista.org

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      • #4
        Re: Propagazione e partecipazione in calo?

        Originariamente inviato da i4zsq Visualizza il messaggio
        Ciao carissimo SWL-I0220FI , ho letto attentamente il tuo scritto cercando di scrollarmi di dosso i cinquanta anni di attività e con animo estremamente sereno. C'è molto di vero in quello che scrivi, tanta acqua è passata sotto ai ponti e molta radio frequenza sulle nostre teste, le cose sono cambiate in maniera impressionante in questo mezzo secolo e quello che all'inizio destava stupore e meraviglia, oggi rischia di far apparire il radioamatore come un nostalgico sopravissuto che si aggrappa a vecchie consolidate abitudini e sembra ignorare i progressi della tecnica in fatto di comunicazione globale. Per non parlare di quelli che si accaniscono a imparare la telegrafia, oramai dismessa da tutte le altre utenze, sostituita vantaggiosamente dalle trasmissioni digitali praticamente esenti da difetti. Chi si avvicina oggi al mondo dei radioamatori senza la spinta condizionante di un padre ( o un nonno...) OM, avvezzo fin da piccolo a usare un PC e a trafficare con iPhone, magari schierato su Facebook e che riesce anche a chattare con gli USA e l'Australia ad ogni ora del giorno e della notte, il mondo degli OM deve sembrare davvero un tuffo nel passato remoto. Non parliamo poi della raccolta delle QSL cartacee, oramai considerato un insulto alla natura ( quanti alberi abbattuti per fare la carta etc etc) o dello spreco di energia elettrica per produrre quei 500 Watt ( ma spesso sono molti di più...) indispensabili per permettere al radioamatore di stabilire il desiderato collegamento.... E tutto quel metallo piazzato sul tetto di casa, e quei campi elettromagnetici tanto insidiosi. Il tutto finalizzato a cosa...??? Con un risparmio del 90% si potrebbe invece acquistare quanto di meglio i costruttori di meraviglie digitali ci mettono a disposizione, comprese quelle fantastiche playstations che oggi riescono a confondere la fantasia con la realtà al punto che già si comincia a parlare di effetti collaterali simili all'uso di alcune droghe, ma allora ... a che pro intestardirsi nell'uso di una semplice radio, un attrezzo del secolo scorso che ancora dipende dai capricci della propagazione e che richiede un impegno economico non indifferente , la acquisizione di nozioni tecniche ( e pratiche) anche solo per arrivare ad avere la patente e la licenza necessaria per legittimare l'impiego di questi antidiluviani oggetti, che poi alla fin fine, permettono di scambiare messaggi verbali con persone sconosciute più o meno distanti, senza nemmeno il confort del full duplex del tipo telefonico, ovvero uno parla e l'altro ascolta.... Quelli più ( o meno...) evoluti, amano conversare con sistemi ancor più antichi ( la telegrafia...) o usando le cosidette tecniche digitali, quali la telescrivente ( anche se non più meccanica...) o più evolute come il Packet , il PSK, Olivia etc etc. E che dire di coloro che ancora amano esibirsi nei Contest, riversando in queste competizioni energie e risorse che potrebbero essere vantaggiosamente impiegate in altri campi ??? Basterà la scusa dello studio e della ricerca individuale finalizzata al miglioramento della conoscenza di ogni singolo individuo sulle leggi che governano il mondo delle comunicazioni a garantire la sopravvivenza della figura del radioamatore ? Oppure si arriverà insesorabilmente alla sua estinzione totale, per lasciare il posto ad una nuova generazione di individui che svilupperanno una grande abilità nell'impiego di tecniche sempre più facili e dal sicuro risultato di cui però ignorano totalmente la tecnologia, totalmente dipendenti da un sistema centrale che controllerà agevolmente la situazione, i profitti, le tendenze, le idee. Ai posteri l'ardua sentenza.... Io nel frattempo continuerò a cercare di comprendere come mai questo ciclo solare non rispetta i canoni considerati 'classici', tentando di sfruttare al meglio questa 'anomalia' che forse mi permetterà di avere qualche QSL colorata di qualche isola remota collegata su una frequenza insolita , magari usando quell'antico sistema chiamato 'telegrafia', con un apparato radio di cui conosco la tecnica di base e perfino qualcuna delle raffinatezze apportate dai costruttori moderni, ammalati di digitalizzazione ( più per convenienza che altro...) e con una antenna strettamente imparentata con una delle prime realizzazioni di quel G. Marconi che dopo un secolo ancora permette di scambiare messaggi con ogni parte del mondo.... basta conoscere un po' le leggi della fisica e della propagazione delle onde radio....
        Saluti e benvenuto Silvano i4zsq
        Silvano hai messo in prosa tutti i pensieri che mi rimugino dentro da un po' di tempo. Mi sono fatto un sacco di seghe mentali poi ho tirato le tue stesse conclusioni. Vado avanti con quello che mi piace fare.
        Resta il problema di chi entra ora nell'hobby con tutta una serie di interessi sui quali so poco o nulla. Tu (non ti gasare) mi hai insegnato molto quando mi affacciavo sulle HF (sia dalle pagine di RR e poi di Radiokit). Ma gli Elmer di oggi sono legati al nostro mondo e non hanno nulla da dire a che chiede info sui nuovi sistemi di comunicazione, digi, Aprs, transponder D-star, reti connesse con echolink. Non mi vergogno a dire che non ho mai fatto un qso in PSK31 e non mi passa neanche per la mente di iniziare.(ma non si sa mai )
        Ne ho già abbastanza nella vita di tutti i giorni di tecnologia e di digitale. Per dire : negli anni 80 ho scaracollato su e giù per le montagne per una decina d'anni a montare ponti radio con tratte U-VHF. A casa mi sedevo davanti alla mia radio ma di V-UHF non ne volevo sentir parlare, hi ne avevo abbastanza...
        Detto ciò, speriamo che ognuno trovi la sua strada e i suoi interessi nel nostro mondo. Sia i "primitivi" che gli "evoluti"
        ...avanti un 'altro

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