Re: Sei un vero radioamatore quando..
hai il coraggio di dire quello che pensi, anche se certamente ti farai qualche nemico in più...
E siamo alle solite. Un'altra spedizione in una località ambita e remota a sufficenza per generare pile up e la necessità di far ricorso allo split. Un'altra occasione per scatenare un po' di adrenalina in questo mondo popolato sempre più da personaggi in cerca di un posto al sole e ansiosi di crearsi il proprio corteo di seguaci e ammiratori. La civiltà dell' apparire ha oramai travolto un mondo che nacque all'insegna delle grandi scoperte tecniche, della necessità e della voglia di capire e di scoprire leggi della fisica che non sempre avevano una spiegazione facilmente comprensibile, anche per via della cronica assenza di una letteratura alla portata. Incomprensibilmente, avere a portata di mano una sorgente inarrestabile come internet a cui attingere il sapere non ha portato tutto il mondo dei radioamatori ad un possibile e auspicabile progresso. Per una stragrande maggioranza il miglioramento c'è stato ed è continuo. Ad una piccola minoranza manca la curiosità di sapere e di capire. Questi si accontentano supinamente di usare in qualche maniera ciò che altri hanno creato senza impegnarsi più di tanto, pretendendo tuttavia attenzione ( se non addirittura ammirazione ) da parte dei colleghi. Quale vetrina migliore di un 'diploma' universalmente conosciuto e scaltramente gestito nientemeno che dagli USA...??? Ed ecco scattare la corsa agli armamenti, perchè se si tratta di una guerra è chiaro che le armi sono molto importanti. Ed ecco il ricorso alle tecnologie più estreme alla ricerca dell'arma vincente, quella che 'gli altri' ancora non possiedono e non importa se queste rientrano in una certa legalità o meno. Sotto la pressione della rete e dei mezzi di informazione a disposizione è facile perdere di vista l'obbiettivo finale, che dovrebbe essere il miglioramento continuo delle nozioni e da lì il miglioramento delle prestazioni offerte dalla simbiosi operatore-apparati e non semplicemente un aumento dei costi della corsa agli armamenti. Nessuna meraviglia quindi se nel tanto sbandierato 'terzo millennio' assistiamo a imbarazzanti scene di guerriglia sulle frequenze fin troppo illuminate dai riflettori del packet cluster. Nessuna meraviglia se un popolo di ambiziosi DXers più dotati di fantasia che di intelligenza e pratica operativa tende ad ampliare lo spread dello split al punto da fare innervosire altri DXers che stavano forse cacciando altre 'prede', generando una spirale di ripicche e di mal represso odio verso le operazioni di 'quella' spedizione... Nessuna meraviglia se queste situazioni al limite della indecenza oggi sono divenute quasi la normalità. Abbiamo però almeno l'onestà di chiamare le cose con il giusto nome, senza trincerarci dietro frasi di circostanza incolpando la società e il genere umano nel suo complesso per questo degrado. 73'
hai il coraggio di dire quello che pensi, anche se certamente ti farai qualche nemico in più...
E siamo alle solite. Un'altra spedizione in una località ambita e remota a sufficenza per generare pile up e la necessità di far ricorso allo split. Un'altra occasione per scatenare un po' di adrenalina in questo mondo popolato sempre più da personaggi in cerca di un posto al sole e ansiosi di crearsi il proprio corteo di seguaci e ammiratori. La civiltà dell' apparire ha oramai travolto un mondo che nacque all'insegna delle grandi scoperte tecniche, della necessità e della voglia di capire e di scoprire leggi della fisica che non sempre avevano una spiegazione facilmente comprensibile, anche per via della cronica assenza di una letteratura alla portata. Incomprensibilmente, avere a portata di mano una sorgente inarrestabile come internet a cui attingere il sapere non ha portato tutto il mondo dei radioamatori ad un possibile e auspicabile progresso. Per una stragrande maggioranza il miglioramento c'è stato ed è continuo. Ad una piccola minoranza manca la curiosità di sapere e di capire. Questi si accontentano supinamente di usare in qualche maniera ciò che altri hanno creato senza impegnarsi più di tanto, pretendendo tuttavia attenzione ( se non addirittura ammirazione ) da parte dei colleghi. Quale vetrina migliore di un 'diploma' universalmente conosciuto e scaltramente gestito nientemeno che dagli USA...??? Ed ecco scattare la corsa agli armamenti, perchè se si tratta di una guerra è chiaro che le armi sono molto importanti. Ed ecco il ricorso alle tecnologie più estreme alla ricerca dell'arma vincente, quella che 'gli altri' ancora non possiedono e non importa se queste rientrano in una certa legalità o meno. Sotto la pressione della rete e dei mezzi di informazione a disposizione è facile perdere di vista l'obbiettivo finale, che dovrebbe essere il miglioramento continuo delle nozioni e da lì il miglioramento delle prestazioni offerte dalla simbiosi operatore-apparati e non semplicemente un aumento dei costi della corsa agli armamenti. Nessuna meraviglia quindi se nel tanto sbandierato 'terzo millennio' assistiamo a imbarazzanti scene di guerriglia sulle frequenze fin troppo illuminate dai riflettori del packet cluster. Nessuna meraviglia se un popolo di ambiziosi DXers più dotati di fantasia che di intelligenza e pratica operativa tende ad ampliare lo spread dello split al punto da fare innervosire altri DXers che stavano forse cacciando altre 'prede', generando una spirale di ripicche e di mal represso odio verso le operazioni di 'quella' spedizione... Nessuna meraviglia se queste situazioni al limite della indecenza oggi sono divenute quasi la normalità. Abbiamo però almeno l'onestà di chiamare le cose con il giusto nome, senza trincerarci dietro frasi di circostanza incolpando la società e il genere umano nel suo complesso per questo degrado. 73'
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